Dario CecconiNato a San Francisco (California) il 31 maggio 1930, il 'ragazzaccio' d'America ne ha fatta di strada, da quando esordì nella serie televisiva 'Gli uomini della prateria'. Era il 1959 e nessuno, all'epoca, avrebbe mai potuto pronosticare per il giovane Clint Eastwood una carriera sempre in ascesa e ricca di grandi successi. Da allora, ha interpretato più di 40 film come attore protagonista, in molti dei quali ha partecipato anche come regista, produttore e compositore. Clint Eastwood, 90 anni appena compiuti, è divenuto, negli anni, la massima incarnazione del sogno americano. "Se hai talento e ti applichi con abnegazione, puoi sfondare": questo, da sempre, il suo motto. Gli inizi non furono per nulla semplici. Proveniente da una famiglia che si era impoverita a seguito della crisi del 1929, soldato durante la guerra in Corea, si affacciò al mondo del cinema frequentando corsi di recitazione a Los Angeles, mentre si guadagnava da vivere lavorando in una piscina. Poi, il debutto sul grande schermo. I primi veri e propri momenti di gloria arrivarono agli inizi degli anni '70 del secolo scorso, portando splendidamente in scena 'L'ispettore Callaghan'. A conquistare il pubblico furono i suoi modi decisi, talvolta duri, ma sempre naturali, da sincero 'smargiasso'. La sua cifra stilistica è sempre stata la volontà di raccontare storie di vita vera, di cronaca, di uomini ordinari che con il loro senso del dovere sono stati disegnati come eroi contemporanei. Con i suoi film, Clint Eastwood è sempre riuscito a dar voce a un'America profonda, senza infingimenti o moralismi di sorta. Negli Stati Uniti, complessivamente ha incassato più di 1,7 miliardi di dollari, anche se è riuscito ad aggiudicarsi solo 2 Premi Oscar, oltre ad 1 Premio Cesar, 6 Golden Globe e 4 David di Donatello. C'è chi dice perché è sempre stato penalizzato dalla critica per la sua schiettezza e le sue idee politiche, troppo 'destrorse'. Le sue prese di posizione politiche, da 'conservatore libertario' qual è, nulla tolgono al suo valore artistico, tant'è che è assurto a mito per chiunque, a prescindere da tutto. Anzi, il pubblico ha sempre apprezzato il fatto che il grande regista americano non si sia mai uniformato al pensiero 'politicamente corretto', dimostrandolo anche con le sue pellicole. "La parola pensione non fa parte del mio vocabolario: amo lavorare e non vedo perché dovrei fermarmi", ha dichiarato alcuni giorni fa, in vista del suo compleanno. E allora, tanti auguri a questo mito, per i suoi 90 anni.


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