Valentina SpagnoloAlla luce degli 'incidenti diplomatici', mediati in questi giorni - con qualche incertezza - dal nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non si può tacere di fronte ai gravissimi massacri avvenuti sui diversi scenari internazionali. Lo stato di 'crisi diplomatica' è un solamente il tentativo di predisporre delle risposte parimenti considerabili, per fermare ciò che più volte il presidente americano, Donald Trump, ha mostrato essere una strategia politica alquanto inumana. Segnatamente ribadita nei suoi discorsi e nei suoi messaggi diretti, divulgati anche tramite i social, egli ha pubblicamente parlato a tutti i Paesi interessati non considerando o evitando ogni accenno a ciò che ha soltanto un nome, fuori da ogni visione politica o religiosa: eccidio. Non si tratta di voler rendere 'drammatico' ciò che appare quotidianamente come tale innanzi ai nostri occhi. Senza considerare che non esiste alcun precedente simile a quello che hanno vissuto le vittime di questi primi giorni del nuovo anno, a dimostrazione che la Storia, è vero, si ripete, ma attraverso modalità sempre peggiori. Le politiche perseguite dagli Stati Uniti sono solamente una risposta, scomposta e poco plausibile, alle vicende interne americane e a un quotidiano riflesso di 'disordine sociale'. Dobbiamo continuare a pensare che tale strategia possa avere, a breve, un termine definito in favore di quelli che sono gli interessi effttivi e reali delle popolazioni, spesso minimizzati sia dai nostri politici, sia dalle rappresentanze estere? Non prendiamoci in giro, per cortesia. Anche quanto accaduto a Parigi conferma come il metodo del 'disordine sociale' sia soprattutto uno strumento per finalità mediatiche e di visibilità, dato che esistono forme decisamente più efficaci e non violente per ottenere qualcosa, rendendo ogni protesta assai più costruttiva. La continua ricerca di conflittualità, sociale o militare che sia, è soltanto una 'maschera' unta di massacri, finalizzata a condizionare un'opinione pubblica già 'sfiancata' da una lunghissima crisi economica, della quale non si vuole rintracciarne le cause, preferendo ricorrere a una violenta strumentalizzazione dei suoi sintomi più conclamati. Ma per guarire veramente e senza ricadute da patologie di questo genere sono necessarie lunghe fasi di stabilità, dialogo e responsabilità da parte di tutti. Non c'è altro modo.


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