Vittorio LussanaAi tempi del Governo Monti, la legge Fornero, votata da Pd e Forza Italia insieme, fece danni pazzeschi. La Lega di Matteo Salvini, allora, scelse di stare all'opposizione e fece assai bene, anche se in quel momento non lo si capì subito. In secondo luogo, se anche è vero che 'quota 100' è una soluzione parziale e costosa - nonché ingiusta, perché quando quella 'finestra' si chiuderà, ci sarà chi è andato in pensione prima e chi non ha potuto farlo... - il provvedimento ha fornito la prova concreta che il nuovo ruolo della Lega è quello di tirare delle 'unghiate' che facciano saltar fuori dei soldi per la gente, la quale non è affatto uscita dalla crisi. Una versione riveduta e corretta, insomma, dell'antica linea: "Date i soldi agli operai" del vecchio Pci. Il fatto poi che la gente non sia ancora uscita dalla crisi è un altro elemento che dimostra come, negli anni scorsi, la propaganda positivista 'renziana' in un Paese che cresceva assai poco, fosse completamente fuori luogo. Renzi ha avuto il suo momento con gli 80 euro. Ovvero, con un bonus in seguito divenuto strutturale: troppo poco. Servono, invece, riforme strutturali, che diano modo a Stato e imprese di incrementare i salari. In tal senso, l'idea del cuneo fiscale sarebbe buona, ma la si potrà attuare pienamente soltanto nel 2021. Invece, quel che è stato stabilito nella manovra finanziaria è ancora poca roba e non serve a far capire che la sinistra sta cercando di uscire dalla 'sbronza renziana'. Infine, il gioco di tirar giù Conte per insediare Mario Draghi al suo posto è un altro 'vizio atavico' della sinistra italiana: stanno nuovamente giuocando a 'Tirannicidio', come al solito, mentre invece basterebbe osservare un elemento che salva sempre le destre, anche dopo rivolgimenti clamorosi ed errori devastanti: la compattezza. La sinistra italiana, insomma, risulta ancora oggi 'infestata' da un ceto politico che non impara nulla dai propri errori e non fa mai autocritica. Sono le idee e i pensieri degli amici socialisti, questi. I quali, hanno pienamente ragione. Infine, la questione femminile: le donne sono più sensibili e intelligenti. E non emergono proprio perché dotate di tali qualità. In questo, Renzi ne ha capita almeno una. Ma resta in castigo, dietro la lavagna. Almeno fino a quando non la smetterà di giuocare al leaderismo carismatico e alla 'pugnalata libera' con i suoi stessi compagni di Partito. E tanti saluti all'Umbria.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

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