Valentina CirilliI misteri della Storia trovano nuovi spunti riflessivi e nuove visioni quando diventano prodotti artistici. È questo ciò che accade con 'Giovanna Dark', spettacolo di 'DarkSide Lab', in scena al Teatro Stanze Segrete di Roma fino al 3 novembre prossimo. Una piéce originale, nata da studi e riduzioni precedenti di Andrew Birkin, Luc Besson e George Bernard Shaw, 'Giovanna Dark' ci mostra e la complessità del messaggio di Giovanna d'Arco, a partire dal suo incontro con il futuro monarca e le prime visioni mistiche. La regia, affidata a Matteo Fasanella, che è anche l'adattatore del testo, mette al centro della narrazione la figura della donna e il suo profondo travaglio. Una figura cristologica al femminile, quella di Giovanna d'Arco, sia nella sua ascesa e glorificazione, sia per la sua messa al rogo e, infine, beatificazione: senza dubbio uno dei simboli più complessi della cristianità.  Merito dello spettacolo diventa, quindi, quello di mostrare i risvolti più complessi della vicenda di una donna prima che una santa, di una guerriera in lotta per il suo Paese in un periodo storico in cui alle donne nulla era concesso. Una figura splendente, nella sua contemporaneità, anticipatrice dei tempi e, ancora oggi, oggetto di studi, per comprenderne appieno il ruolo storico, civile, sociale e religioso. Se la regia è affidata a Matteo Fasanella, tra gli attori si distinguono, in particolare modo, Virna Zorzan, che ben tiene il ruolo non facile di Giovanna ed Edoardo Sala. Accanto a loro, in scena anche Giuseppe Renzo, Maurizia Grossi, Alessandro Onorati, Valerio Rosati e lo stesso Matteo Fasanella.


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