Vittorio LussanaInutile sottolineare le 'facce di bronzo' che stanno andando di moda, in questo periodo, nella nostra classe politica. Beppe Grillo parla di "salvare l'Italia dai barbari" quando il movimento da lui fondato è ancora tecnicamente al Governo del Paese con quegli stessi 'barbari' dai quali vorrebbe difenderci. Matteo Salvini apre una crisi a Ferragosto da una spiaggia di Milano Marittima, nel tentativo di portare a termine una sorta 'guerra lampo' che gli dia "pieni poteri": un'idea impossibile da praticare anche nella più 'scalcagnata' delle democrazie, le quali prevedono sempre bilanciamenti e contrappesi. Forza Italia non controlla più alcuno dei suoi esponenti e qualcuno emigra addirittura verso il movimento di Giorgia Meloni, affermando assurdità su Dio, Patria e famiglia: il primo è ormai stanco di essere scomodato per qualsiasi 'cavolata'; la seconda viene richiamata come fossimo ancora in guerra contro l'Austria-Ungheria; la terza è sempre più composta da teorici di un Paese che non c'è più e che, senza un afflusso controllato di immigrati, è destinato a trasformarsi in un gigantesco gerontocomio a cielo aperto. E' praticamente esploso tutto il 'bubbone' di contraddizioni che, da interi decenni, vengono irrazionalmente sostenute dalle nostre destre come fossero dogmi insuperabili. Una stravagante filosofia che teorizza una esilarante rapina in banca, in cui i banditi finiscono col prendere in ostaggio se stessi. Un Paese in balìa di giullari e improvvisatori, da tutte le parti e su tutti i fronti. E un bel 'pezzo' di popolo italiano che osserva tutto questo come fosse sulle gradinate di uno stadio calcistico. Ecco il frutto della società dell'intrattenimento: una rappresentazione che porta a vergognarsi di essere italiani per via di un'assurda tendenza a dare sempre il 'peggio', rinchiudendo le nostre qualità migliori in una misteriosa 'stanza del tesoro'. Da una parte, pur di vedere la fine di questa 'fiera della cretinerìa', anche noi saremmo tentati dall'andare al voto; dall'altra, dato che siete tutti così bravi a dare spettacolo facendovi i 'selfies' persino alla 'sagra del bacarozzo', riteniamo sia il caso di chiedere cortesemente al capo dello Stato di affiancare agli attuali membri di Governo del Movimento 5 stelle, alcuni ministri tecnici, al fine di portarci alle urne non prima della primavera del 2020. Un Governo elettorale, che consenta al ministro Tria di mettere in salvo il bilancio dello Stato a fine anno col sostegno delle forze più ragionevoli presenti in parlamento. Un 'passaggio' che non solo non piace a Matteo Salvini, ma anche a Nicola Zingaretti, perché qualcuno gli avrebbe lasciato intendere un ritorno a sinistra dei voti 'grillini' dopo la delusione ricevuta in questi ultimi 14 mesi. E lui, Nicola Zingaretti, alle promesse di chi si è a lungo impegnato a calunniare il suo Partito accusandolo di ogni male, compresa la peste bubbonica che ha imperversato in Europa nel XIV secolo, ci crede. Se tutto questo a voi sembra normale, crediamo proprio sia giunto il momento di andare tutti quanti a rinfrescarci le idee con un buon bagno a mare. Buon Ferragosto a tutti.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

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