Michele Di MuroEbbw Vale è una cittadina di circa diciottomila abitanti, situata a circa 50 chilometri da Cardiff. E' il capoluogo e il più grande centro della contea di Blaneau Gwent, posizionata nella regione sud orientale del Galles. La popolazione, bilingue, parla inglese e gallese. Nel mondo, in pochi erano a conoscenza della sua esistenza, fino a quando la giornalista dell'Observer, Carole Cadwalladr, originaria del luogo, non ha iniziato a interessarsi alla sua storia recente. In occasione del voto per il referendum con il quale la Gran Bretagna ha scelto di uscire dall'Unione Europea, la piccola comunità si è resa protagonista di una vicenda che ha assunto sfumature paradossali: un caso simbolo, esemplificativo dei rischi ai quali sono soggette le democrazie occidentali. A partire dal XVIII secolo, con la rivoluzione industriale, Ebbw Vale ha vissuto un lungo periodo di espansione, coincidente all'apertura delle miniere di carbone. Nel secolo successivo, il XIX per la precisione, nell'area sono state installate importanti fabbriche per la produzione di acciaio, destinato, per esempio, alla realizzazione di ponti e ferrovie. Nel XX secolo, il settore è cresciuto molto, al punto che, negli anni '60, si contavano più di 14 mila lavoratori impiegati nelle fabbriche. Con la chiusura delle miniere e delle acciaierie, avvenuta negli anni '80, l'economia dell'area urbana ha subito un drammatico tracollo. A partire dal 2003, molte acciaierie sono state demolite o riqualificate. E la cittadina è stata completamente ammodernata, grazie alla costruzione di nuovi edifici e infrastrutture - nuove strade, un ospedale, un campus universitario e un centro ricreativo - costate svariate centinaia di milioni di sterline. Questo rilancio è stato possibile grazie all'intervento dell'Unione europea, che attraverso i fondi stanziati ha finanziato il rinnovamento della città, come indicato dai molti cartelli sparsi nel centro abitato. Nonostante ciò, la stragrande maggioranza della popolazione (il 62%) ha votato per il 'leave' in occasione del referendum sulla Brexit. Un caso di inspiegabile ingratitudine, che ha suscitato l'interesse della già citata giornalista, Carole Cadwalladr, autrice di un'inchiesta che ha 'scoperchiato' lo scandalo di 'Cambridge Analytica' sull'ingerenza di Facebook nella profilazione della popolazione, tesa a condizionare i risultati elettorali negli Usa e in Gran Bretagna. All'indomani del voto, la Cadwalladr ha deciso di vederci chiaro ed è tornata nel suo piccolo centro per studiare il caso. I risultati della sua inchiesta sono stati poi descritti in una 'Ted conference'. L'autrice dell'inchiesta non tornava da tempo nella cittadina e ha così constatato come il sostegno pratico al rilancio dell'Unione europea stridesse fortemente con le opinioni espresse dalle persone, le quali, invece, sostenevano che l'Europa non avesse fatto nulla per loro. Le persone intervistate hanno poi manifestato una forte paura per i pericoli dovuti all'immigrazione, soprattutto dalla Turchia. Timori alquanto assurdi, dal momento che in città vi è la minor percentuale di migranti di tutto il Galles: l'unica persona straniera è una donna, polacca peraltro. In seguito, questa stessa signora ha contattato la giornalista, alla quale ha riferito di esser stata bersagliata da insistenti contenuti pubblicitari su Facebook che le hanno infuso timori circa l'invasione degli immigrati. La Cadwalladr, ovviamente, ha continuato a indagare, ma non ha trovato nient'altro di interessante "poiché", dice, "non esiste un archivio delle pubblicità e di quello che ognuno di noi vede sul proprio news feed". Il caso di Ebbw Vale è divenuto, tuttavia, emblematico, in quanto evidenzia di come la propaganda politica sui social network sia direzionata in maniera incontrollata, attraverso la facile diffusione di 'fake news'. In particolare, la vicenda della cittadina gallese evidenzia un altro fattore legato ai costumi contemporanei: le persone, attive costantemente sugli smartphone, hanno perso qualsiasi spirito critico. Vivono, ormai, una vita virtuale e, per loro, la verità è quella veicolata dai 'social'. Nella mente delle persone si sta dunque generando un pericoloso fenomeno di alienazione, che porta a uno 'scollamento' rispetto a quanto avviene veramente nel mondo reale. La vicenda è stata anche al centro di un monologo di Maurizio Crozza, andato in onda nel suo programma lo scorso 26 aprile, alla fine del quale il comico genovese ha invitato il pubblico e i telespettatori a un uso critico del 'social network'. Perché, in fondo, Ebbw Vale non è poi così lontana da noi.


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