Michela ZanarellaRitorna una delle leggende più romantiche di sempre, in un intreccio tra passato e presente. La travagliata storia d'amore tra Amore e Psiche, narrata nel II secolo dopo Cristo dallo scrittore latino Lucio Apuleio ne 'Le metamorfosi', continua a ispirare ancora oggi molti scrittori e artisti. La favola è una delle poche della tradizione greca classica a essere considerata attuale, senza tempo, metafora della lotta tra istinto e razionalità. La scrittrice romana, Liliana Manetti, ha scelto di recuperarla e di darle nuova vita attraverso Kiyomi, una giovane laureanda giapponese protagonista del breve romanzo 'La nuova favola di Amore e Psiche", pubblicato da L'Erudita. Siamo nella città di Sapporo, in Giappone. L'autrice ci introduce subito in un'atmosfera affascinante, quasi sospesa, intrisa di poesia. La trama è una storia nella storia. La ragazza s'innamora follemente di Den Loto, bello e misterioso, ma il loro amore s'interrompe quando lui la lascia senza alcuna spiegazione. La Manetti, folgorata sin dall'adolescenza dalla bellezza della statua di 'Amore e Psiche' di Canova, decide di trasferire quest'interesse particolare anche al suo personaggio femminile, che pur vivendo in un contesto lontano dalla cultura occidentale, è in grado di trasmettere al lettore l'autenticità dei sentimenti di una donna che ama l'arte e la vita. Kiyomi incarna una Psiche moderna, messa duramente alla prova per raggiungere l'amore e la felicità. E' proprio leggendo la favola di Apuleio, che la protagonista si accorge delle tante coincidenze con la propria situazione personale. Perché ricorrere a una favola antica, per parlare di sentimenti nel nostro tempo? Semplice: le favole sono uno strumento che può raggiungere chiunque. Hanno la capacità di far vedere la realtà in modo chiaro e concreto. Cos'ha, dunque, questo libro di originale? Ci sono diversi punti di forza: l'autrice sa ricostruire abilmente i passaggi essenziali della favola di Apuleio, ma li alimenta di nuova immaginazione e di momenti di riflessione. La lettura della prefazione di Eva Cantarella al testo 'La favola di Amore e Psiche' edito da Bur, ha stimolato la Manetti a considerare l'analisi di Carol Gilligan, psicologa statunitense, a cui la storica fece riferimento per capire l'animo della donna che resiste al patriarcato. Sceglie così di ambientare la storia in una città moderna del Giappone, un Paese dalla cultura millenaria, famosa per l'annuale 'Festival della neve', come se volesse creare un ponte ideale tra passato e presente, mantenendo una continuità emozionale. E' evidente la metamorfosi che avviene nell'essere umano, quando s'innamora. E' 'l'elemento-chiave' che resta tra le epoche, superando mito e realtà. La Manetti ha fatto un lavoro accurato di ricerca tra gli usi e costumi della civiltà nipponica. Cita luoghi, cibi, mantra. Ogni capitolo è una sorta di 'haiku', come ci suggerisce Costanza Inglese nella prefazione: essenziale e puro, soffice come la neve. Un libro per riscoprire i sentimenti tra le prove che la vita ci riserva.

La nuova favola di Amore e Psiche
di: Liliana Manetti
edito da: L'Erudita
Pagg. 60, 15 €

L'autrice
Liliana Manetti è nata a Roma nel 1980 ed è laureata in filosofia. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie: 'L'ultima romantica' (Edizioni Simple); 'Il fiore di loto. Storia di una rinascita' (David and Matthaus); 'La mia arpa' (Aletti). Ha partecipato, con le sue liriche, a numerose antologie poetiche. Attualmente lavora come redattrice nel programma radiofonico 'Live Social' e come redattrice della rivista mensile 'Periodico italiano magazine'.


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