Dario CecconiLa trasmissione dell'influenza avviene per via aerea o per contatto diretto. I virus clinicamente rilevanti appartengono ai tipi: A e B. Tra i primi figurano quelli capaci di causare, periodicamente, importanti infezioni; i secondi, invece, generano epidemie di scala inferiore. I virus influenzali sono tra i più contagiosi e si trasmettono per via aerea o tramite contatto diretto: starnutendo e tossendo, s'immettono nell'ambiente circostante numerose particelle infettanti, che possono entrare in contatto con soggetti suscettibili e trasmettersi da persona a persona, anche attraverso un semplice contatto come una stretta di mano. Una volta colpito dal virus, il soggetto risulta essere contagioso dal giorno precedente la comparsa dei sintomi e per i sette giorni successivi.

I principali sintomi
Dopo un periodo di incubazione, che può variare da uno a quattro giorni, generalmente l'influenza ha un esordio esplosivo: febbre alta, malessere, stanchezza, cefalea, dolori muscolari, mal di gola, tosse, congestione e secrezione nasale, disturbi gastrointestinali. In genere, i sintomi più gravi si curano in tre/cinque giorni, ma tosse, malessere e astenia (sensazione di profonda stanchezza, ndr) possono persistere per due settimane e oltre. Prima di riprendere una piena attività fisica, occorre aspettare almeno una settimana dalla scomparsa dei sintomi. Ci sono, poi, categorie di soggetti che possono incorrere in complicanze lungo il decorso della malattia: i bambini, con episodi di bronchiolite; i soggetti anziani o immunodepressi, con polmonite e infarto cardiaco.

Prevenire è meglio che curare
Per prevenire e fermare il contagio sono cruciali le misure d'igiene. Innanzitutto, dopo essere venuti a contatto diretto con persone influenzate, o con oggetti da queste manipolati, è fondamentale lavarsi le mani per almeno 30 secondi, con acqua e sapone o soluzioni igienizzanti. Inoltre, chi è colpito dall'influenza deve seguire la cosiddetta 'etichetta della tosse', o igiene respiratoria: a) coprirsi naso e bocca con un fazzoletto quando tossisce; b) gettare immediatamente il fazzoletto usato in un cestino; c) evitare di uscire di casa nei primi due-tre giorni dall'inizio dei sintomi (quando il rilascio di virus è maggiore). In ogni caso, la vaccinazione è lo strumento più efficace per prevenire l'influenza e le sue complicanze, soprattutto nei soggetti fisicamente più deboli, come per esempio gli anziani.

Come curare l'influenza?
Sono universalmente validi i rimedi utilizzati da sempre: riposo a letto e antipiretici per la febbre, accompagnati da una adeguata idratazione. Sebbene non vi siano prove scientifiche sulla sua efficacia, un rimedio totalmente naturale che può alleviare il malessere influenzale è bere infusi o tisane calde con l'aggiunta di un cucchiaio di miele. Quest'ultimo, infatti, ha un effetto lenitivo sia sulla tosse, sia sulla gola irritata. Anche vitamina C e zinco aiutano a migliorare lo stato di malessere. L'uso di specifici antivirali per il trattamento dell'influenza non è frequente. E' infatti molto difficile distinguere tra i virus influenzali e quelli para-influenzali (i sintomi sono simili). In ogni caso, prima di iniziare qualsiasi terapia, è buona norma consultare il proprio medico di fiducia, per avere una corretta diagnosi.


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