Marcello ValeriScade il prossimo 2 agosto 2018 il bando di gara per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze 5g, quelle identificate per la trasmissione mobile di quinta generazione. 16 i lotti (nei range di frequenze 694-790 Mhz, 3600-3800 Mhz e 26.5-27.5 Ghz) indicati nel bando di gara dal ministero per lo Sviluppo economico, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 11 luglio 2018. Considerando i valori di offerta minima indicata per lotto e vagliando tutti i lotti indicati, il valore del bando partirà da un minimo di 2,5 mld di euro. Nel 2001, gli introiti per le licenze Umts resero allo Stato circa 26.750 miliardi delle vecchie lire e furono ben lontani dalle aste supermiliardarie di Gran Bretagna (75 mila mld) e Germania (99 mila mld). Gli interessi e le potenzialità di guadagno degli operatori di telecomunicazioni sono molto elevate: 'l'Osservatorio sulle comunicazioni' del 2018, pubblicato dall'Agcom (l'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, ndr) lo scorso 20 luglio 2018 riporta che, nel 2017, i ricavi del comparto telecomunicazioni risultano essere pari a 32,2 miliardi di euro. La quota delle risorse riconducibili ai servizi mobili risultano essere pari a 13,8 mld di euro (pari a circa 26.720,53 miliardi di vecchie lire, molto vicine all'introito 'una-tantum' dello Stato per le licenze ventennali della gara Umts). Purtroppo, il rapporto non evidenzia la differenza di circa 5 mld di euro tra il totale dei ricavi del comparto telecomunicazioni (32,2 mld) e il dettaglio dei ricavi per settore (rete fissa 13 mld di euro e rete mobile 13,8 mld di euro) per un totale di 27,8 mld di euro circa. Finora, le città in cui gli operatori hanno potuto sperimentare la nuova tecnologia sono Milano (Vodafone); Bari e Matera (Tim, Fastweb e Huawei); Prato e L'Aquila (Open Fiber e Wind Tre) grazie ai progetti presentati in risposta al bando del Mise dello scorso anno. L'assegnazione delle frequenze vedrà gradualmente il decollo della tecnologia di comunicazione mobile di quinta generazione. Dopo la tecnologia Tacs, caratterizzata da un'interfaccia radio di tipo analogico, che ci permise di comunicare con i primi costosi e ingombranti telefonini; dopo l'evoluzione digitale del Gsm, con una comunicazione caratterizzata da maggior riservatezza e protezione dell'informazione e che ci ha permesso di iniziare a scambiare i primi sms e i primi dati con un 'bitrate' limitato (quantità di informazioni digitali, bit, che viene trasferita o registrata nell'unità di tempo, ndr) e che ci ha concesso di iniziare a navigare nelle prime pagine wap elementari e leggere, ottimizzate per i cellulari; dopo la sua evoluzione in Umts, che ci ha dato modo di fare le prime 'videotelefonate' e di vedere i primi film e le prime immagini su schermi che diventavano sempre più grandi e con una migliore capacità di riprodurre i colori e con la possibilità di riceve le e-mail e di essere 'sempre sul pezzo', sia a lavoro, sia sui social; dopo la tecnologia Lte, che ha dato modo agli smartphone di rivoluzionare il modo di comunicare attraverso la possibilità di fare e mostrare fotografie di ottima qualità, o video con la possibilità di pubblicarli sui social, nonché di inviarli nelle redazioni grazie anche a una velocità molto vicina e, a volte, superiore rispetto al servizio Adsl di casa, la tecnologia di quinta generazione permetterà, adesso, una completa rivoluzione tecnologica e l'integrazione assoluta tra la nostra vita, le nostre abitudini, le nostre case, i nostri elettrodomestici, le nostre auto, con la rete e l'intelligenza artificiale. Grazie a una velocità imparagonabile rispetto a quella in cui viaggiano attualmente le informazioni nell'etere, (possiamo dire che, con buona approssimazione, sarà mille volte superiore), i nostri smartphone potranno essere in continua comunicazione con la rete e con 'un'esperienza-utente' migliorata. Le 'smart cities', finora solamente teorizzate, saranno ben presto una realtà. Le automobili riusciranno a raggiungere la destinazione in modo autonomo e sicuro grazie alla geolocalizzazione e allo scambio informativo con le altre automobili. Ci sarà un'inimmaginabile quantità di dati che viaggerà nell'aere e che dovranno essere trattati in modo sicuro e discreto dagli operatori: insomma, tutta la nostra vita sarà irrimediabilmente presente in rete e costituirà il contenuto aggregato di un ampio database distribuito. Con un gran balzo ci avvicineremo all'era del 'Grande Fratello'. E sarà sempre più difficile scegliere se farne parte o restarne fuori. Il mondo del lavoro vedrà una maggior informatizzazione grazie alla velocità di trasmissione, mentre l'intelligenza artificiale permetterà un maggior grado di automazione e di controllo a distanza dei processi produttivi. Molte professioni rimarranno inespresse e di molte altre si avrà estremo bisogno. La necessità di riqualificazione della forza lavoro sarà una necessità 'sistemica', pena l'aumento esponenziale della disoccupazione. Tra un vigoroso proclama di respingimento di barconi di disperati e una polemica mediatica con i dirigenti degli enti pubblici data la situazione economica del Paese, visti i programmi del 'Governo del cambiamento' e vista, soprattutto, la posta in gioco, é auspicabile che lo Stato riuscirà, questa volta, a realizzare una vendita che porti alle 'nostre' casse un prezioso ricavo, adeguato al valore economico delle licenze, alle potenzialità di guadagno per gli operatori e, soprattutto alle necessità di supporto alle trasformazioni che, inevitabilmente, interesseranno la società italiana nel breve periodo.


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