Valentina SpagnoloOggi, l'energia rinnovabile è la risorsa più ricercata, a eccezione del petrolio, poiché una delle poche utilizzabili sul mercato europeo e globale. In particolare, l'adozione dell'energia alternativa e l'impianto di programmi con sistemi di supporto strutturali rappresentano, ormai, una realtà, confermata nell'intero Nord Europa. Lo stesso uso dell'energia eolica è una delle chiavi di successo di un modello di sviluppo in grado di sostenere interi Paesi. Svezia e Danimarca, per esempio, sono stati tra i primissimi Paesi europei in cui le risorse rinnovabili hanno dimostrato di essere un terreno fertile per la promozione e la stabilizzazione di un sistema di approvvigionamento sostenibile, basato sull'energia 'pulita'. Rispetto al Nord Europa, negli ultimi dieci anni le applicazioni e le sinergie tra i vari governi europei in tema di emergenza climatica hanno ottenuto un'ottima accoglienza. Secondo i programmi dell'Ue, l'indagine statistica sull'ecosostenibilità (in particolare per liberarsi dall'inquinamento da CO2) ha denotato un adattamento progressivo dei singoli Paesi alle fonti rinnovabili, per la loro minor incidenza in termini di gas inquinanti. Oltre a ciò, i Governi dei singoli Stati membri hanno provveduto a rendere operativi gli adeguamenti normativi previsti dall'Accordo di Parigi, stipulato nel dicembre del 2015, cominciando ad avviare un percorso di 'costruzione' di una grande rete alternativa di energia pulita ed eco-sostenibile. Ciò potrebbe indicare un progressivo passaggio dell'intero sistema energetico verso le fonti rinnovabili, prevedibile intorno al 2050. Paradigmatico il caso della Svizzera: tramite un accordo di 'aggiustamento graduale', congiunto alla strategia di politica energetica (MoPEC), ha permesso, nel 2014, la creazione di una vasta area di sviluppo, con servizi energetici totalmente privi di CO2. L'esempio svizzero ha generato un incremento della domanda di risorse energetiche verso un Paese che, nonostante la sua particolarità ed eterogeneità, si è visto condotto alla realizzazione di un progetto di nazionalizzazione energetica decisamente originale. L'armonizzazione normativa apportata dalla nuova legislazione federale ha pienamente riconosciuto e sostenuto i bisogni e i 'principi-guida' delle politiche energetiche (EnDK). In effetti, il progetto era dotato di una prospettiva completa e di concrete possibilità espansive, grazie all'introduzione della cosiddetta "compensazione del contributo tariffario": una modalità che ha permesso di portare a termine i lavori previsti e di regolare le questioni amministrative di proprietà per lo sfruttamento dell'energia rinnovabile. L'energia fossile è uno dei mezzi per sostenere il progetto di centralizzazione del sistema di riscaldamento. Quindi, la preparazione del piano, iniziata nel 2008, ha rappresentato sicuramente un segnale di apertura del sistema economico alle esigenze del piccolo consumatore e delle distinte realtà industriali. Da un punto di vista socio-politico, l'Aee Suisse ha espresso una proposta di regolamento per la pianificazione dello sviluppo di energia per l'intero territorio della Svizzera, che prevede un uso più efficace e sostenibile dell'energia medesima e la compensazione delle obbligazioni emesse da istituzioni (Hev) attraverso una concessione di incoraggiamento iniziale, dopo il completamento del processo di autorizzazione, per il programma nazionale tramite i Cebs: ovvero, gli attestati cantonali di alloggio energetico. Certamente, il successo del progetto svizzero ha avuto conferma anche sul piano europeo, nonché nelle manovre italiane finalizzate a confermare l'Accordo di Parigi. E le compatibilità tra i metodi di sviluppo e i piani di progettazione è risultata fortemente connessa alla distribuzione territoriale dell'energia disponibile, soprattutto per quanto concerne l'aspetto pratico di avvio di un processo complessivo di riduzione dei consumi di gas. Il nostro Paese, rispetto al caso della Svizzera, intende rispettare fedelmente l'Accordo di Parigi. E tutte queste idee sono emerse sempre più nei diversi piani di sviluppo presentati dal 2011 a oggi, finalizzati alla creazione di aree di sviluppo reali, adiacenti ai centri urbani. Sicuramente, l'adesione rinnovata da tutti nel 2016 di questo accordo potrà contribuire a una costante riduzione della povertà globale, innegabilmente legata allo sperpero delle risorse di 'Madre Terra'. L'importanza di ridurre le emissioni di CO2 era infatti finalizzata anche al contenimento dell'effetto serra. E il contributo di tutti i Paesi firmatari nel promuovere l'uso di energie rinnovabili è un stato un esempio circa le straordinarie possibilità rigenerative per il nostro pianeta. Oltre a ciò, la sinergia innescatasi tra il settore privato, gli investitori, la società civile, gli Stati, le regioni e le città ha permesso l'individuazione dei cicli annuali nel settore del trasporto pubblico. L'alleanza di Marrakech sull'azione per il clima globale ha rappresentato un altro grande passo in avanti verso un piano di sviluppo globale, per una società più civile e impegnata a favore di un progetto dagli orizzonti ampi, in grado di coinvolgere l'intera comunità internazionale. In ogni caso, l'Accordo di Parigi è destinato ad avere un grande impatto sul fenomeno climatico, oltre che nella direzione di una nuova dimensione sociale dello sviluppo economico. Sicuramente, i supporti per un'azione globale e sostenibile sul clima si possono affrontare solamente attraverso una risposta partecipata e con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, oltreché delle associazioni di volontariato. E in base a queste considerazioni possiamo confermare l'esistenza di un piano globale ormai in azione, per mantenere sotto controllo il clima del nostro pianeta.

Emergent project for the global eco-sustainability
 
The Paris Agreement and the approach across Europe

Today, the renewable energy is the higher resource, excepted petroleum, as one of the few usable in the European and global market. Particularly, the adoptability of the alternative energy, and the planting of programs with structural support systems, represent the reality, confirmed in Northern Europe. The same use of wind energy, is one of the key for the system success, in a way to support the country's development; in fact Sweden and Denmark, are placed among the first European countries, where the renewable resources, have proven a fertile ground for the promulgation, and the incurrence of the s.c. clean energy. Compared to Northern Europe (over the past decade), the applications of the other synergistic government systems, they had a high participation and reception. For the European programs, the statistical survey for the eco-sustainability (especially for CO2 free), denotes a progressive adaptation of the individual countries, for the lower incidence of the polluting gases. Otherwise the individual governments with the regulatory adjustments for the Paris Agreement, of course could arrive to affirm an optimal path of construction. So, this could represent a complete stabilization for the renewable energy system, projected to 2050. Furthermore, paradigmatic is the case of Switzerland, the slower adjustment agreement, until the energy policy strategy (MoPEC), allowed in 2014 the construction of a large development area, with services CO2 free. The Swiss example, has been an emerging demand for a country that, despite the internal diversity and the heterogeneity, has recognized and brought to light a project of simplification for  a  unique work of nationalization. The legislative harmonization, made by the new federal legislation, has fully represented and supported the needs and the guiding principles of energy policies (EnDK). In fact, the project has had a full perspective, and a possibility of growth and the level, thanks to the presentation of s.c. fee contribution compensation, like a possible way to realize the final works; the properties in exploitation for the renewable energy. In particular, the fossil energy is in fact, one of the means to support the project to centralize the heating system. Then, the preparation of the plan,started since 2008, is definitely an opening radius to the needs of  small consumer and of the industrial reality. From a socio-political perspective, the Aee Suisse, expressed a proposed regulation for development planning and energy, for the whole of Switzerland, for an effective and sustainable use of energy, at the same time, to face the clearing of bonds issued by financial institutions (Hev), through a grant of initial encouragement, after the completion of the application process, for the national program (Cebs: cantonal energy certificate housing). Of course, the Swiss project strength, has an answer in the European period, as well as, found by the Italian maneuvers to confirm the Paris Agreement. Of course, the similarities between the methods of development and project plans, is strongly connected to the territorial distribution of available energy, but above all, on what is a practical and possible consideration, for areas useful for a complete reduction gases consumption. Our country, compared to the Switzerland case, today is definitely near to the Paris Agreement, and all those propositions emergents through the big development plans; presented since 2011 to date, about the creation of real development areas, adjacent to urban centers. Surely, just renewed membership in 2016, this Agreement in Paris, will be a constant for the reduction of global poverty, linked mainly to the squandering of the resources of Mother Earth. The importance of reducing CO2 emissions, it is also an expression of the effect greenhouse containment, and the contribution of all the signatory countries, to promote the use of renewable energies, is an example of, an extraordinary regenerative sources for our planet. The synergy of action, beetween the private sector, the investors, the civil society, states, regions and cities, have enabled the inncurrence of the annual businnes cycles. The Marrakech alliance, about the action for the global climate, is a great example of the development plan for the civil society, and commitment to a project for wider horizons, involving the whole society. Propertly, in accordance to the Paris Agreement, the great impact on the climate phenomenon, it pointed out in a social dimension of development. Surly, the supports for a  global climate sustainable action, reacts in this way, in a participatory response to an high level, with the involvement of both stakeholders, and the participation of volunteers. In accordance to the consideration written, we could affirm the existence of a global plan in action to guarantie the climate changing and moreover the terrible consequences of the greenhouse effects. The strong feeling trought the individual state and government, is the answer for the inauguration for the building program in act.This approach of the Paris Agreement, and all adoptable solutions for the international use of renewable energy sources, is the realization of a global project, built through a vast civil and social echo.


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