Ufficio stampa congiunto Uniti per UnireCo-mai e Amsi: "Bene politica estera, sanitá, cultura e sicurezza, ma fallimento sullo 'Ius soli'; sì ai politici di origine straniera realmente rappresentativi e al coinvolgimento delle comunità straniere". Questo il giudizio sulla legislatura appena terminata da parte delle comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), dell'associazione Medici di origine straniera in Italia (Amsi) e del movimento internazionale 'Uniti per Unire', che esprimono il loro apprezzamento nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni e la sua politica estera. Un apprezzamento che sostiene e condivide il dialogo con tutti, in particolare con i Paesi euromediterranei e la Terra Santa. "Anche per quanto riguarda la politica d'immigrazione", dichiara il presidente di Co-mai, Amsi e 'Uniti per Unire', professor Foad Aodi, "l'Italia ha fatto tanti sforzi nella sicurezza, nella cooperazione internazionale e negli aiuti umanitari, apprezzati dai cittadini italiani e di origine straniera. Concordiamo con il presidente Gentiloni", prosegue Aodi, "constatando quanto l'Italia sia molto amata e ammirata nei nostri Paesi di origine per la sua generosità, oltre che da un punto di vista storico, culturale e sportivo. Siamo tuttavia rimasti molto delusi per il fallimento totale del progetto dello 'Ius soli', che non ci ha sorpreso, visto che dal 2000 portiamo avanti proposte a favore della cittadinanza, prima per i  concorsi aperti ai professionisti della sanità e, poi, per lo 'ius soli temperato' senza nessuna risposta concreta, ma con continue strumentalizzazioni di quello che è e deve essere un diritto dei figli degli immigrati nati in Italia. Auspichiamo, inoltre, che questa legislatura metta fine al sistema delle candidature di politici di origine straniera, le quali, ad oggi, risulta completamente fallimentare, senza proposte, né contatto con le stesse comunità  e portando solo avanti azioni personali. Tutto ciò, anche da un punto di vista mediatico non ha aiutato, anzi ha danneggiato la stessa integrazione, visto le numerose trasmissioni dedicate a episodi singolari e personali. Bisogna candidare politici di origine straniera rappresentativi, capaci, professionisti ed esperti, non dilettanti, anche se questo discorso vale anche per i politici italiani. Per questo", conclude Foad Aodi, "noi diciamo 'No' alle candidature puramente 'simboliche', senza contatto con il territorio e una professione alle spalle che dia autonomia economica e professionale".




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