Annalisa CivitelliNon è mai stato facile narrare la guerra a teatro. Narrare le emozioni che sconvolgono l'essere umano e che lo portano alla distruzione e all'autodistruzione. La letteratura, in questo senso, ci viene in soccorso, dando consistenza alle parole. E se uno dei capolavori di genere è 'Brødre' di David Benioff, ancora in scena al teatro Stanze Segrete di Roma fino al 27 novembre, è possibile assistere a un riadattamento ben riuscito a opera di Matteo Fasanella e della 'DarkSide Lab', con lo spettacolo 'Brothers'. Negli spazi angusti del piccolo spazio trasteverino, la tragedia della guerra che incontra (e distrugge) l'amore si fa tangibile grazie all'interpretazione d'impatto dei 4 attori, che quasi mai lasciano la scena, dando vita a un crescendo costante di emozioni. Se l'interpretazione di Giulia Bornacin appare forse un po' più debole - ma bisogna darle l'indubbio merito di non abbandonare mai completamente l'area performativa e, dunque, di reggere l'intero carico emotivo dello spettacolo - a farla da padrone sono i tre personaggi maschili: Andrea Venditti, Claudio Crisafulli, Paolo Buglioni. Tre uomini che vivono un conflitto familiare mai placato. Tre uomini diversi, ognuno con alle spalle un trauma da cui è difficile uscire, fino all'estrema conseguenza, fino alla morte, fino alla rinuncia ai sentimenti. Nonostante la difficoltà del testo e della 'logistica', sfida alla quale è sottoposto chiunque si confronti con il Teatro Stanze Segrete, lo spettacolo scorre senza intoppi e senza momenti morti, trasportando pienamente lo spettatore all'interno del dramma.


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