Ennio TrinelliCampionati europei under 23 di atletica leggera, gara di salto in lungo: il giovane italiano è al secondo posto, medaglia d'argento ed è all'ultimo salto. Prima di saltare fa gesti al pubblico, chiedendo silenzio: è un po' plateale, ma son ragazzi e continua a chiedere silenzio. Poi parte la rincorsa: stacco e salto nullo. Secondo posto e 'parolaccia' in diretta. Subito dopo, tocca all'atleta che poi vincerà la competizione, un giovane ucraino: poche storie, gran rincorsa, asse di battuta sfruttato al millimetro e salto perfetto, che conferma il suo primo posto. Qual è la differenza tra i due atleti? Una sola, ma fondamentale: l'ucraino vincitore si concentrava su se stesso e sul risultato, mentre l'Italiano guardava se stesso che chiedeva rispetto e silenzio come se a saltare fosse un altro e lui assistesse esternamente all'evento. E' il malessere italico dell'ometto che si guarda allo specchio mentre tenta di diventare qualcuno, fare qualcosa d'importante, vincere una medaglia ed essere il migliore, ma fallisce miseramente su tutti i fronti, perché in realtà non sta facendo ciò che sta facendo, ma si sta guardando dall'esterno nell'atto di fare ciò che immagina di fare. E' la differenza tra coloro che si caricano di responsabilità in prima persona e, senza dare alcuna importanza a quanti boati ci siano allo stadio, stabilisce il primato del mondo alla Usain Bolt e quelli che hanno fatto del loro meglio perché "non mi andavano le gambe, ma sono soddisfatto: comunque, un ottavo posto in batteria alle Olimpiadi è una soddisfazione". C'è tanta metafora sociale dentro questo raccontino che, forse, molti leggeranno e a pochi piacerà, ma 'calza' perfettamente con i turbamenti della 'giovine Italia', che si dissocia da se stessa e tutto ciò che fa è confrontarsi con gli altri per un euro in più, un pantalone nuovo in più, una vacanza in una località alla moda, un'automobile leggermente più recente, un premio 'Strega' annunciato, un post falso su Facebook, una vacanza inventata postata su Google + e tante foto di luoghi, mai visitati, su Instagram, mentre inconscia si guarda dall'esterno e si dice, da sola: "Ma che brava che sono".


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