Annalisa CivitelliLa definizione di 'ecoturismo' (turismo ecologico/ecological tourism) è stata coniata nel 2002 in occasione del summit mondiale del turismo ecologico a Quelbec (Canada). Durante l'incontro, i delegati di 132 Paesi hanno approvato il testo della 'Quebec Declaration on ecoturism'. Il termine indica le attività turistiche rispettose dell'ambiente e dell'ecologia. Precedentemente al summit, il turismo sostenibile o, in senso ampio, il turismo 'responsabile', era inteso come rispettoso della cultura e della società locale. Attualmente, si avvale di alcune regole da seguire, finalizzate a coniugare il rispetto dell'ambiente e, di conseguenza, la conservazione dello stesso. Gestito in modo organizzato, esso consente un'adeguata redditività alle popolazioni locali e agli operatori turistici. Il turismo responsabile si avvicina dunque alla filosofia dello sviluppo sostenibile, discostandosi dalla logica turistica completamente 'predatoria'. Quest'ultima, infatti, è causa di un rapido degrado locale, del mutamento dei costumi e della possibile scomparsa del turismo stesso. L'ecoturismo, infatti,  non deve generare né degrado, contaminare la cultura, ma saper adattare l'ambiente alle esigenze del turista, al quale si richiede di rispettare il luogo visitato. Grazie alla certificazione 'Eco-bioturismo' di Icea (Istituto di certificazione etica e ambientale), l'ecoturismo intende valorizzare anche le strutture che offrono ospitalità e propongono attività nel rispetto delle risorse naturali, culturali e sociali del nostro Paese. Ricorrendo all'agricoltura biologica, la tutela degli ecosistemi e la conservazione della biodiversità sono preservati. Inoltre, le strutture turistiche hanno la possibilità di qualificarsi e distinguersi, acquisendo un'immagine positiva: oltre a insegnare il rispetto per l'ambiente, viene garantita un'alimentazione sana a base di alimenti biologici. E, grazie soprattutto alla professionalità del personale, negli ultimi decenni tali strutture sono cresciute anche a livello di credibilità. Questa nostra ricerca è stata, per certi versi, una scoperta sorprendente: molte località di villeggiatura abbracciano questa forma di turismo, come per esempio anche alcuni borghi italiani considerati 'fantasma' e che, invece, quasi deserti e silenziosi, rivivono grazie alla riscoperta da parte di turisti ed ex residenti. Esclusi dai ritmi quotidiani, essi sono comunque ricchi di memoria storica e luoghi simbolo di un'Italia dimenticata, ma bellissima. Né è un esempio Gairo, denominato Gairo vecchio, situato nell'Ogliastra in Sardegna. Segnato dal suo stesso nome (derivazione del greco 'terra che scorre', ndr) ha visto abbattersi sul suo territorio alluvioni di particolare gravità, come quello, devastante, del 1951. I residenti abbandonarono il centro abitato per fondare Gairo Sant'Elena e, dal 1963 il borgo vecchio è disabitato. Attualmente meta turistica, è destinata a coloro che desiderano vivere un'atmosfera selvaggia, suggestiva e agreste, caratteristiche insite del territorio sardo. L'ecoturismo non si concentra, tuttavia, solo suoi luoghi, ma si sviluppa anche lungo una rete che va dalle località rurali ai trasporti. Alle prime si lega l'agricoltura e, per esempio, l'iniziativa promossa da 'Confagricoltura', in collaborazione con la 'Foundation for environmental education Italia', conferisce alle strutture rurali più virtuose e sostenibili le 'bandiere blu'. 13 comuni rurali della penisola hanno così ottenuto il titolo di 'Spighe verdi 2016'. Progetti e iniziative sono atte a valorizzare il territorio; migliorare la qualità della vita della popolazione; proteggere le risorse ambientali; creare nuovi posti di lavoro nella 'Green economy'. L'obiettivo delle due associazioni è quello di incentivare l'adozione delle pratiche sostenibili, tra le quali si inseriscono la raccolta differenziata dei rifiuti; la valorizzazione delle aree naturali; il ridotto consumo del suolo; la promozione dell'agricoltura sostenibile; la varietà e la qualità dei servizi offerti ai turisti; l'assenza di barriere architettoniche. In tale contesto, si inserisce anche il 'Lefay Resort & Spa' di Gargnano (lago di Garda, Lombardia orientale), il quale coniuga lusso e sostenibilità ambientale, sia a livello di impatto ambientale, sia a livello gastronomico. Molti gli elementi essenziali che contraddistinguono il luogo e il pernottamento nella struttura, partendo soprattutto dai materiali utilizzati, i quali caratterizzano l'ambiente. La scelta dell'interior design è stata dettata dall'uso di elementi naturali legati al territorio: legno di ulivo per il parquet; noce nazionale per gli arredi; marmo rosso di Verona utilizzato per la pavimentazione d'ingresso e i bagni. L'assenza dei condizionatori o di caloriferi influisce sullo standard qualitativo del resort, almeno in termini del bilancio di sostenibilità. Spiegano così i proprietari: "Il riscaldamento e il raffreddamento delle stanze e delle aree comuni sono ottenuti mediante sistemi radianti a bassa temperatura, posizionati nei soffitti e nei pavimenti. Questo sistema permette di non produrre nessun flusso di aria corrente e nessun rumore, garantendo il massimo comfort per l'ospite". L'orientamento verso sud e le finestre realizzate con delle vetrate 'atermiche' creano un ottimo isolamento sia dal freddo in inverno, sia dal caldo in estate. Minimizzare sistemi atti a ridurre i consumi di energia e l'impatto ambientale è dunque una prerogativa del Lefay. Anche il design della struttura è stato studiato affinché si inserisse nella morfologia del paesaggio circostante: l'impatto visivo è ridotto; la costruzione vista dall'alto presenta una particolare architettura; i tetti sono coperti con la vegetazione. 'La grande limonaia' e 'La vigna' sono, invece, i due ristoranti di cui il resort si avvale, puntando alla cucina mediterranea e alle tradizioni culinarie italiane: il 'Lefay Vital Gourmet' è il concetto che privilegia gli aspetti salutari del cibo e segue i principi della cucina sostenibile: mediterraneità; stagionalità degli ingredienti; italianità: etica e territorialità (prediligendo i fornitori locali) sono gli elementi tenuti in considerazione. Ricordiamo che l'ecoturismo continua la sua fase di crescita sin dagli anni ottanta del secolo scorso, per avere un riconoscimento formale nel 2002, proclamato 'Anno del Turismo' dalla Commissione per lo sviluppo sostenibile dell'Onu. Un'azione congiunta, infatti, prevede che operatori e 'policy makers' possano favorire uno sviluppo del settore su base ecosostenibile. In questo modo, si rivoluziona il concetto di vacanza: il viaggiatore, grazie alla rete capillare costituita dalle istituzioni pubbliche, può rivolgersi alle associazioni locali e scegliere quali servizi utilizzare. Come per le 'corsie preferenziali', chi viaggia non fa più file chilometriche, né è costretto a vivere spiagge affollate, bensì farà passeggiate in zone ambientali protette, percorrerà itinerari in bicicletta e visiterà località di alto valore artistico che appartengono al nostro ricco patrimonio culturale. Per l'Europa ci pensa 'Natures Best', il primo marchio nazionale dell'ecoturismo. Principale organizzatore di viaggi ecoturistici in Svezia, per esempio, oggi esso considera e si occupa soprattutto della fascia settentrionale dell'Europa. Proprio in Scandinavia, peraltro, si sta lavorando molto per migliorare la qualità del turismo, soprattutto provando a proteggere le fragili risorse naturali e culturali: grazie all'ecoturismo si mantiene la natura incontaminata e si sostiene la cultura del Paese. La Svezia è inoltre il primo sito per i viaggi naturali in Europa: ricca di foreste, laghi, spazi sterminati e incontaminati, ma anche di abbondante neve durante l'inverno, il Paese scandinavo promette esperienze e attività turistiche interessanti. Queste ultime si possono fare durante tutto l'anno: pesca; escursioni in kayak; vita di città (Stoccolma, Malmö, Uppsala, e Göteborg); trekking; attività sciistica; nautica; visite a siti naturali e altro ancora. Nessuno è abbandonato a se stesso: l'associazione ecoturistica svedese (Svenska Ekoturismföreningen), infatti, offre a tutti gli interessati una concreta esperienza di viaggio rispettoso, avvalendosi sopratutto del suddetto marchio 'Natures Best'. Si può scegliere di viaggiare in vari modi: le offerte turistiche sono suddivise per regioni o stagione dell'anno e riservano al viaggiatore un'idea di come muoversi sul territorio. La Svezia è una destinazione da scoprire sicuramente e, soprattutto nel periodo di giugno e luglio, in cui le temperature sono miti e la luce del sole riempie le giornate, la rende diversa dal rigido inverno in cui fa buio alle 14.30 circa. Possiamo così dedurre che lo sviluppo economico e il rispetto della natura sono due concetti che possono coesistere in questa nazione. Combinare il commercio del turismo con quello tradizionale, insieme alle culture indigene e all'ambiente circostante, è dunque possibile. In modo rispettoso e produttivo. Abbiamo già affrontato, in passato, la forma di 'turismo in solitaria': nulla vieta di orientarsi verso questa forma di movimento, specialmente se ci si vuole spostare ancora più a nord, in Lapponia per esempio, rivolgendosi a 'Natur Best': una risorsa davvero importante. Osservare le luci dell'aurora boreale, fare escursioni in slitta e alloggiare negli hotel di ghiaccio è un'esperienza indimenticabile, poiché permette di conoscere usi e costumi della comunità lapponi: i Sami. Brasile, Canada, Belize, Dubai (Emirati Arabi) e Kenya sono altre mete dal forte richiamo dell'avventura, che offrono panorami differenti rispetto alle bianche distese dell'Europa del nord. Il Brasile è la destinazione ideale per un turismo consapevole e sostenibile: la foresta amazzonica, i parchi nazionali (Abrolhos, Bonito e Chapada Diamantina) sono sicuramente paesaggi invitanti e da conoscere. Si può andare in canoa; fare passeggiate a cavallo e nella natura; vedere più di 60 mammiferi e 380 specie di uccelli che vivono in queste terre. Un modo per avvicinarsi agli usi del luogo, magari pernottando nei rifugi a disposizione. Il Canada (America del nord), benché morfologicamente e geologicamente diverso, si accosta al Brasile con i suoi 36 parchi nazionali dove la natura è intatta. Il grande 'parco transfrontaliero' è la riserva che copre più di un milione di ettari di superficie, collegandosi al parco naturale di 'Glacier Bay' in Alaska. Praticamente, ci si perde nella natura, tra trekking, birdwatching, rafting e gli icebergs. In America centrale, i templi Maya appassionano visitando il Belize. Di piccole dimensioni, il Paese dedica spazi ed energie alla conservazioni della flora e della fauna, soprattutto per promuovere l'ecoturismo: i parchi naturali, gli hotel eco-friendly e l'ecosistema marino, ben conservato, è ciò che riserva il Belize ai suoi turisti. Snorkelling, cioè l'avvicinarsi agli animali selvatici nelle riserve naturali e gustare i cibi tradizionali, sono le altre possibilità per scoprire usi e costumi del luogo. Ben lontana da queste dimensioni è Dubai. Nonostante, il lusso artificiale, lo Stato possiede una riserva naturale e un deserto abitato da numerose specie animali. Trekking in cammello, safari e visite guidate nel deserto sono sicuramente gite inconsuete e particolari. Non tanto lontano troviamo il Kenya: pieno di colori e sfumature, il Paese attribuisce all'ecoturismo molta importanza, al fine di preservare le ricchezze naturali di cui dispone. Anche qui, il safari è solo un diversivo, ma l'eco-volontariato, progetti rivolti alla protezione delle risorse marine e le visite agli atelier d'arte e artigianato, sono attività che possono cambiare la vita di ogni visitatore, avvicinandolo al sistema di vita degli autoctoni. Grecia e Santo Domingo, infine, ci avvicinano a panorami freschi e cristallini. Il 'Sendero Loma Isabel de Torres' di Santo Domingo, sale da Puerto Plata fino al bosco tropicale, per raggiunge la cima del monte Isabela de Torres, mentre il villaggio dei pescatori di Cabarete è meta ideale per il kite e il windsurf. Rio San Juan, al contrario, è un luogo semi-inesplorato, al confine con la laguna di mangrovie: 'Gri-Gri'. Dal mar dei Caraibi voliamo tra il mar Ionio e l'Egeo per visitare antichità e panorami mozzafiato: in Grecia, quasi un quinto del Paese fa parte della rete ecologica europea 'Natura 2000', indicatore del suo patrimonio naturale. La geografia variegata e il clima mediterraneo, le isole e il mare, fanno sì che la nazione vanti una ricchissima cultura, la quale va a plasmarsi con le attrazioni naturali tra foreste, praterie alpine, fiumi stagionali e alti picchi di montagna. Insomma, trascorrere delle vacanze in luoghi meno affollati del solito si può. Rilassarsi facendo 'birdwatching' è il passatempo che permette di studiare uccelli rari e incantevoli. E le immersioni nei parchi marini sono un'altra attrattiva: si incontrano specie di pesci in via di estinzione, come la foca monaca e le tartarughe 'caretta caretta'. Il turismo sostenibile è davvero una filosofia di vita: oltre a offrire un'ampia panoramica su quali comportamenti adottare quando si è in viaggio, esso crea un legame inscindibile tra uomo, benessere e il posto che si visita. Tendenze più recenti hanno affiancato a tutto ciò il 'cicloturismo': in Europa, infatti, già esiste una rete di ciclovie, una che unisce Parigi a Londra (la Greenway); un'altra, che ha recuperato tutto l'antico percorso lungo il Danubio, dalla Germania arriva fino alla sua foce nel Mar Nero. Viaggiare pedalando aiuta l'ambiente e mantiene in forma. Alcuni percorsi sono consigliati sono: Parigi-Londra; Berlino-Copenaghen; Vienna-Budapest. Da Notre Dame a Westmister si percorrono 400 chilometri di strada verde, inaugurata nel 2012. Immersa nella campagna normanna e inglese, la 'Avenue Verte' o 'Greenway', dopo il primo tratto sulla terra ferma, prosegue via mare: da Dieppe si prende il traghetto e, in 4 ore, siamo a Newhaven (Inghilterra). Lungo le scogliere di South Downs, le colline del Sussex e i parchi cittadini si arriva nel cuore di Londra. I servizi lungo la strada sono numerosi e permettono si sostare se ci si sente stanchi (alberghi, ristoranti, distese verdi per i pic-nic). Anche le ferrovie non sono lontane ed è possibile caricare le biciclette sui vagoni, sia in Francia, sia nel Regno Unito. E tutto a basso costo. Dalla città della sirenetta si percorrono, invece, 700 chilometri per arrivare a Berlino: il percorso, completamente in pianura, consente di vivere un'esperienza unica tra natura, parchi, laghi e spiagge; la 'Ciclabile del Danubio', infine, è tappa obbligata per tutti i 'bike addice'. 300 chilometri attraversano tre Paesi: Austria, Slovacchia e Ungheria. Si parte da Vienna, nell'armonioso scenario delle rive del Danubio, pedalando per un tratto si arriva alla località termale di Mosonmagyarovar e ai piccoli borghi medievali (Gyor, Tata ed Esztergom, in Slovacchia). A Budapest (Ungheria), città ricca di magia e di attrazioni, si conclude il nostro viaggio. Il segreto dell'ecoturismo è dunque preservare l'ambiente in cui si circola, facendo sì che l'uomo entri in sinergia con ciò che lo circonda. Il viaggiatore è 'costretto' a conoscere il territorio, contribuendo al rispetto della natura e al benessere delle popolazioni locali. Non sottovalutando quest'ottica, tutte le esperienze che si vivono sono un insegnamento importante, aiutando ciascuno di noi a mantenere il mondo pulito, e sicuramente a vivere meglio.
 


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