Michela ZanarellaSimona Cantelmi si presenta ai lettori con un romanzo Young Adult: un filone narrativo che piace principalmente ai giovani adulti, anche se la cerchia è molto più ampia e raggiunge tutte le età. 'Il protettore del tempo', edito da L'Erudita, è il suo primo romanzo e mantiene una struttura semplice, caratterizzata da una scrittura scorrevole, molto descrittiva. La trama si sviluppa intorno alle figure di Lorenzo e Leonardo, due cugini molto legati tra loro, ma al contempo completamente diversi l'uno dall'altro: gli opposti, si sa, funzionano bene. Una parte della narrazione racconta la quotidianità, la vita di due ragazzi alle prese con la scuola, i sentimenti e le proprie passioni; un'altra parte, prende una direzione più fantastica: entrano in gioco delle forze oscure, che cambieranno il corso degli eventi. La città viene invasa da queste entità negative e i due cugini dovranno impegnarsi insieme per difendere la propria comunità: la classica lotta tra il bene e il male. Tutto parte da una 'porta nascosta', che una volta aperta immette i protagonisti in una stanza piena di orologi. La simbologia conduce a un chiaro riferimento con lo scorrere del tempo, con ciò che non è misurabile, come la comprensione del mondo. A facilitare il lettore nel mettere insieme i 'tasselli' dell'intreccio arriva la musica: il centro di tutto. Attorno alle note di alcune canzoni, come per esempio un brano dei 'Subsonica', si aprono tante 'caselle', che vanno a comporre il ritmo della narrazione. In una costante oscillazione tra realtà e sogno, il mistero s'infittisce sino a diventare un groviglio indefinito di pensieri. E' chiara l'intenzione di Simona Cantelmi di mettere alla prova i personaggi, ma anche di fare un percorso interiore per se stessa, affrontando la parte 'bambina' ancora presente in lei. E' un romanzo di passaggio, di transazione verso la crescita individuale. L'elemento magico, rappresentato in questo caso da una vecchia radio, stimola la curiosità, creando un maggior coinvolgimento. Colpi di scena, attimi di tensione ed enigmi sono gli ingredienti che vanno a comporre una storia che ha tutte le caratteristiche per non annoiare. Nel complesso, il romanzo ci proietta in una dimensione che abbraccia il surreale, fino a riportarci sulla Terra, a convivere con un mondo più complesso, che va affrontato con coraggio e determinazione: meglio il 'gioco di squadra' che il 'singolo'.

Simona Cantelmi, quali sono le sue esperienze editoriali?

"Il protettore del tempo è il mio primo romanzo. Precedentemente, ho pubblicato dei saggi e delle monografie di carattere storico, soprattutto di Storia tardo-medievale".

Di cosa si occupa nella vita?
"Sono laureata in lettere moderne e mi occupo di arte e musica, promozione di eventi e musicisti, soprattutto arte contemporanea e jazz. Parallelamente, ho la passione per la Storia e la scrittura. Avevo questo romanzo nel 'cassetto': avevo iniziato a scriverlo tre anni fa, poi ci ho lavorato e, finalmente, è uscito".

Perché questo titolo: 'Il protettore del tempo'?
"Perché è legato alla storia e solo alla fine del romanzo si scopre la vera motivazione del titolo. Diciamo che il significato sta nel percorso che il protagonista fa attraverso un sogno. Lorenzo, infatti, sogna il nonno che piano piano gli svela qual è il suo compito: proteggere coloro che sono intorno a lui, la sua comunità e la sua città, dal 'regno oscuro', che s'insinuerà nelle pieghe del tempo e arriverà sulla Terra. Proteggere attraverso la musica: deve far risuonare una melodia ogni giorno, perché la musica tiene lontane queste entità oscure. Ma qualcosa va 'storto' e succede quel che succede".

C'è un elemento magico?
"C'è una radio un po' vecchia, che Lorenzo sogna e poi ritrova: la eredita dal nonno. Attraverso questa radio deve far risuonare ogni giorno una melodia. Alla fine, la musica ha questo potere magico e salvifico. E' un qualcosa che mi appartiene molto, che fa parte della mia vita fin da bambina e che ho voluto inserire nella storia. In famiglia, mi facevano sempre ascoltare musica di ogni tipo. Infatti, è anche ciò che voglio fare nelle presentazioni, quando possibile: avere un accompagnamento musicale. C'è stato il violino, il pianoforte. Questo anche per fare in modo che i ragazzi si avvicino a uno strumento tramite dei progetti con le scuole".

Uno dei personaggi ha una passione particolare: l'ha scelto riferendosi a qualcuno che ha conosciuto?
"Leonardo ha la passione di smontare e rimontare gli orologi. E' uno dei pochi aspetti autobiografici. E' un personaggio ispirato a un cugino che, sin da bambino, aveva questa passione. Si faceva dare orologi da polso da amici, parenti e conoscenti, li smontava e ne creava di nuovi. Non so come, ma ci riusciva. L'ho voluto mettere nella storia. Leonardo è quello vivace, quello allegro, che vuole che tutti attorno a lui siano felici, totalmente opposto rispetto al cugino, a cui è molto legato. Lorenzo, infatti, è quello introverso, riflessivo, apparentemente calmo, ma dentro ha questi continui pensieri. Lorenzo, il protagonista, un po' mi assomiglia".

Perché due cugini, molto diversi tra loro, a difendere la città dal male?
"Ci sono due percorsi e un cambio di registro narrativo: da un lato, c'è la vita normale di due adolescenti che vanno a scuola, che vivono la loro prima 'cotta', che hanno tutte le loro problematiche; dall'altro, avviene l'invasione dei membri del regno oscuro a sconvolgere la situazione. I due ragazzi sono costretti confrontarsi con loro stessi, ma facendo 'gioco di squadra' contro questo regno si rendono conto di quello che sanno fare. Questi due cugini sono profondamente legati nella loro vita normale: li porto un po' a provare il loro affetto e il loro legame. Infatti, a un certo punto li divido, perché devono raggiungere la consapevolezza da soli per poi riunirsi".

Cos'è per lei l'amicizia?
"E' fondamentale: per me è sempre stata la cosa più importante sin da ragazzina, più dell'amore. L'amore è un grande motore di quando si è adolescenti, ma l'amicizia, anche se cambia negli anni, è un qualcosa che va oltre. Ho degli amici che mi accompagnano sin dall'infanzia, ma anche legami nuovi molto profondi. Quando finiscono le amicizie si provano dei dolori molto forti, più di quando finisce un amore".

La fantasia è un 'gancio' per raccontare il cambiamento?
"Si, è esattamente così: mi dà la possibilità di parlare dei ragazzi, della loro crescita personale, della crescita dei rapporti, dell'amicizia o di un rapporto d'amore, come fra il protagonista e una ragazza all'interno del romanzo. E' anche la consapevolezza che le avversità si possono affrontare solo se uno ha acquisito sicurezza, se gioca la 'partita' insieme agli altri, che hanno dei valori simili: non conta il singolo, ma il 'gioco di squadra'. I due protagonisti sono sportivi: Lorenzo è un atleta, fa il salto in lungo, una disciplina individuale, in solitaria; Leonardo, invece, gioca a pallacanestro. Questa concezione sportiva l'ho voluta mettere. E' una cosa che io ho dentro. Ho giocato a pallavolo per più di dieci anni e sono stata anche cronista di partite di pallacanestro e queste cose le conosco bene".

Possiamo definire questo romanzo come appartenente al genere Young Adult?
"Si, è un libro per adolescenti. Tuttavia, lo leggono anche gli adulti. Mi hanno spesso chiesto perché ho scelto di cominciare con un romanzo Young Adult. Forse, perché ciò mi ha permesso, in qualche modo, di esprimere meglio la mia creatività e la mia fantasia. Volevo dialogare con la ragazzina che vive ancora dentro di me; volevo mettere, attraverso questa storia, la mia infanzia e la mia adolescenza su carta, per farla andar via e farle fare il viaggio che doveva fare".

Quali i suoi prossimi impegni?
"Mi dedicherò alla promozione del libro nei prossimi mesi. Ho iniziato a scrivere il nuovo romanzo, che è un romanzo storico, ambientato nella Bologna tardomedievale e parte da un fatto di cronaca, realmente accaduto. Da lì si dipana la trama. E' un periodo storico parecchio complicato: rivolgimenti politici continui, esecuzioni capitali, rivoluzioni, rivolte".

Il protettore del tempo
di Simona Cantelmi
L'Erudita Edizioni
Pagg. 260, 20 euro

L'autrice
Simona Cantelmi è nata nel 1981 e vive a Budrio, in provincia di Bologna. Laureata in Lettere Moderne con una tesi in Storia dell'Emilia Romagna nel Medioevo, ha lavorato come redattore per il quotidiano 'L'Informazione di Bologna', per 'Il Domani' allegato de 'La Stampa' e per diversi periodici allegati de 'Il Giornale'. Attualmente, si occupa di comunicazione e web marketing negli ambiti arte e musica. È cultore della materia in Storia medievale all'Università di Bologna e ha curato voci del Dizionario biografico degli italiani della Treccani. Ha pubblicato monografie e saggi di carattere storico. "Il protettore del tempo" è il suo primo romanzo.


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