Giorgio MorinoEnnesimo film tratto da un fumetto, in questo caso mediamente sconosciuto, ma certamente non privo di fascino: 'Suicide Squad', per la regia di David Ayer. Ormai non se ne può quasi più di questo genere di pellicole. Ma dal momento che molto spesso vi si possono ravvisare degli spunti interessanti di riflessione, analizzare e parlare di queste sfaccettature potrebbe anche non essere un 'peccato'. Che cos'é la 'Suicide Squad'? Si tratta di un gruppo di supercriminali dell'universo Dc Comics (per i non esperti, quello in cui si svolgono le avventure fumettistiche e cinematografiche di Batman, Superman, Wonder Woman e compagnia cantante...) che vengono radunati dalla spietata agente governativa Amanda Waller, interpretata da una più che convincente Viola Davis, per formare una 'task force' capace di affrontare le situazioni più difficili. Come si convincono dei cattivi soggetti a fare qualcosa di buono? Semplice: gli si inietta una 'micro-granata' nel collo e li si lascia scegliere tra la missione (quindi vita ed eventuale sconto di pena) o morte (testa che salta per aria). Le premesse sono molto elementari, ma il film, sin dalla presentazione, aveva attirato l'attenzione entusiastica del pubblico: vuoi perché vedere dei personaggi 'malvagi' conquistare il centro del palcoscenico è sempre divertente, in un mondo dove il 'buonismo' è diventati asfissiante; vuoi perché il contesto apparentemente 'psichedelico' e 'fuori di testa' che traspariva dai primi trailer era effettivamente vivace e mai vista prima; vuoi, infine, per la presenza di quello che è forse il cattivo più amato non solo dei fumetti, ma dell'intera cultura 'pop' moderna: il Joker. Quando si è saputo che i vertici della Warner Bros e della Dc Comics avevano deciso di utilizzare questa pellicola per introdurre nel nuovo contesto la figura del 'pagliaccio-principe del crimine' dopo la magistrale interpretazione che ne aveva dato Heath Ledger nel 2008, risultava ovvio che gli animi si surriscaldassero. Se a questo aggiungiamo che a essere scritturato per il ruolo è stato il cantante e attore premio Oscar, Jared Leto, le aspettative erano ben più che elevate. Ed è proprio qui che, probabilmente, la WB ha commesso l'errore più grande di un'intera campagna marketing: far credere che il Joker fosse uno dei personaggi principali della trama. Ma procediamo con ordine: chi sono i protagonisti membri della squadra suicida? Deadshot (Will Smith), sicario dalla mira infallibile, ma con il cuore d'oro quando si parla della figlia; El Diablo (Jay Hernandez), un ispano americano che ha la capacità di controllare il fuoco; Killer Croc (Adewale Akinnuoye-Agbaje), un criminale nato con una grave malattia che lo ha mutato in un coccodrillo umanoide e cannibale; Capitan Boomerang (Jai Courtney), un ladro australiano abile nell'uso dei boomerang, ma completamente idiota e con una fissazione per un 'peluche' di unicorno rosa; Harley Quin (Margot Robbie), una ex psichiatra del manicomio criminale di Arkham che soffre di una grave forma di sindrome di Stoccolma nei confronti del Joker che l'ha portata a diventarne la complice e amante. Inutile parlare della trama e dello svolgimento del film, dal momento che già dalla presentazione dei protagonisti è abbastanza evidente quale sia il tono. 'Suicide Squad' è un film che non si prende mai sul serio, nel quale l'esagerazione 'action' è mescolata, tutto sommato discretamente, con l'approfondimento psicologico dei personaggi (o almeno di alcuni). Il film intrattiene? Assolutamente sì. Stiamo parlando di un film perfetto? Assolutamente no. C'era mai stata nelle intenzioni dei produttori l'intenzione di riflettere sulla natura del bene e del male e qualsivoglia indecenza filosofica da quattro soldi? Neanche da lontano. 'Suicide Squad' è un film esagerato, 'fracassone', imbottito di esplosioni che si susseguono a ritmo incessante, con dei personaggi simpatici e facilmente identificabili. Eppure, il mondo del web ha subito bollato questo film come indecente e orribile. E lo stesso ha fatto la critica. Quali sono le accuse? 1) Trama banale e personaggi appena accennati; 2) evidenti tagli al momento del montaggio finale, che avrebbero inficiato la perfetta riuscita del tutto; 3) un uso indecoroso del personaggio del Joker, presente appena quindici minuti su due ore totali di film. A volte sarebbe quasi necessario vietare l'utilizzo della tastiera a certi elementi. Queste critiche, se così le vogliamo chiamare, partono da presupposti sbagliati: a) il film è volutamente banale e sopra le righe, perché così sono le storie del fumetto e nella pellicola tali atmosfere sono riportate in maniera encomiabile. Insomma che si critichi dopo aver almeno capito di cosa si sta parlando; b) è vero, in più di qualche occasione sembra che il montaggio sia stato fatto con forbici e nastro adesivo, rendendo oltremodo palese che molte scene di personaggi come il Joker siano state eliminate, ma dal momento che tali 'tagli' non inficiano la chiusura perfettamente circolare della trama, per quanto banale questa possa essere e che non ci sono buchi logici nello svolgimento, non si può parlare di un brutto montaggio; c) fin dalla presentazione della pellicola era stato detto che il Joker sarebbe stato un personaggio di contorno e che, volendo usare la 'Suicide Squad' come introduzione del personaggio per successive pellicole, quest'ultimo sarebbe apparso con il 'contagocce'. Dunque, la vera domanda a questo punto è: perché criticare qualcosa che non si conosce a fondo? E' comprensibile che il gusto di 'sparare sentenze' su qualsivoglia materia risulti irresistibile per molti, ma quando non si hanno gli strumenti per giudicare, sarebbe meglio "tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio". Se nelle intenzioni originali della produzione il film avesse dovuto essere altro, la critica al prodotto finale sarebbe giustificata. In questo caso, è solamente inutile.


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