Annalisa CivitelliUn primo maggio insolito, trascorso all'insegna della musica. Al Teatro Brancaccino di Roma, Francesco Taskayali, giovane talento pianistico italo-turco, dal 29 aprile al 1° maggio si è esibito nel suo 'Piano solo concert'. Tre giorni intensi, per raccontarsi mediante le parole scritte e declamate dall'attore Daniele Campanari e i passi di danza classica di Ginevra Badurina. In questo modo, i due ci hanno introdotti nel mondo del talentuoso musicista, poiché le arti sanno sempre incontrarsi veramente. Un concerto oltre che sonoro anche visivo, nel quadro di una prospettiva che ha reso possibile ammirare l'insieme. Braccia, mani, dita e tastiera: un tutt'uno che ha saputo creare armonie andanti e moderate, accostandosi ai suoni delle colonne sonore ed evocando forme minimaliste, da Ludovico Einaudi, al jazz di Keith Jarrett. Ci siamo cullati grazie alla morbidezza del suono e inondati di emozioni. Rendersi conto del movimento del corpo, in relazione allo strumento suonato, è straordinario: una perfetta posizione delle mani, che confluisce in accordi sinuosi. Lo spartito musicale suddivide sul pentagramma le note per la mano destra e la sinistra, in modo che esse possano completarsi a vicenda, percorrendo la tastiera. A ognuna le sue note, per una sintesi complessa, ma pienamente contemporanea, nella loro complementarietà. Un fluire di armonie potenti e leggere al medesimo tempo, che incanta e stupisce il pubblico per bravura, professionalità, semplicità e umiltà, lasciando vibrare le note fino alla fine. Le parole narrano di Roma e Istanbul, di vita e di esperienze 'fotografate' dagli occhi di Francesco Tascayali. La danza descrive impeto, passione e sentimenti struggenti. Si riflette sul silenzio (poiché chi rinuncia alla parola per comprenderti, capisce più in fretta), sulle paure e le sconfitte, tra cultura e umorismo, delle due metropoli care all'artista. Malgrado la timidezza, egli si confronta con il pubblico in modo ironico. Sorprendendoci, ci dona due inediti: l'uno nato dal connubio tra la lettura di 'Oceano Mare' di Alessandro Baricco (Feltrinelli editore) e una canzone popolare turca in 7/8; l'altro, senza alcuna descrizione da parte del pianista, è lasciato alla nostra personale interpretazione. E noi, dentro quei suoni, percepiamo la creazione di qualcosa: note d'amore. In un contesto seducente, riconosciamo il talento musicale di Tascayali, il quale impara la musica a memoria e, sin dall'età di 13 anni, la compone al pianoforte. All'attivo ha già tre cd pubblicati: Emre (2010), LeVent (2011) e Flying (2015) insieme a molte tournèe italiane e internazionali. Il senso dell'attesa appartiene a tutti. Ci auguriamo, pertanto, d'incontrare Francesco Tascayali nuovamente, con un ulteriore bagaglio di crescita e di esperienza, da donare al pubblico con grande talento e sensibilità.


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