Michela ZanarellaNel mondo occidentale la meditazione viene vista spesso come una sorta di 'estasi' mistica: un modo completamente errato di definire questa pratica. Nel Buddhismo tibetano, essa non ha nulla a che fare con la levitazione, ma il significato del termine corrisponde ad abituarsi, a familiarizzare con un certo comportamento e una visione del mondo, che portano alla scelta di uno stile di vita. Già nell'antichità, la meditazione era considerata un beneficio per anima, mente e corpo. Questa ricerca mentale naturale ha infatti origine nel passato di tutti i popoli: risale addirittura alla preistoria, in contemporanea alle prime forme di religione e magia. Non è però così facile tracciare una Storia della meditazione, per la trasmissione orale di questa attività e per una sorta di segretezza della disciplina. Cercare una situazione di benessere è comunque sempre stato, per l'essere umano, una necessità. E riuscire a trovare la consapevolezza, attraverso le proprie energie, che una serenità, interiore ed esteriore, sia possibile, conferma la funzionalità della pratica del meditare. Il nostro pensiero ci mette in contatto con tutto ciò che ci circonda. E ci permette di entrare in empatia con i quattro elementi fondamentali che regolano la vita sulla terra, non tralasciando la flora, la fauna e tutto il regno minerale, che fa parte del nostro pianeta. Capire meglio se stessi e la vita fa parte di un percorso di conoscenza che appartiene a ogni cultura e filosofia, da sempre. Una teoria fa risalire la meditazione a 5 mila anni fa tramite i Veda, testi sapienziali indiani che esprimevano, attraverso la mitologia e i simboli, tale pratica, stabilendo un contatto diretto con la divinità in forma trascendentale. E' attraverso la preghiera che l'uomo raggiunge una elevazione illuminante, purificando se stesso. Indispensabile è capire lo scopo e la motivazione che portano ancora oggi l'individuo a praticarla. Sicuramente, alla base di tutto c'è il raggiungimento di un equilibrio e di una padronanza delle attività della mente, oppure un potenziamento spirituale.

Tecniche
La fase iniziale della meditazione si avvale di un'adeguata concentrazione: una sorta di allenamento dell'attenzione in forma volontaria. Per fare un esempio più semplice e concreto, è come quando un bambino deve imparare a camminare e tenta e riprova i vari movimenti. Quando si è in grado di coordinare tutti i passi e di raggiungere in modo autonomo una meta, allora siamo pronti alla meditazione vera e propria. E' un percorso progressivo, che richiede un continuo impegno, per un miglioramento della vita anche spirituale. Esistono diverse tecniche di meditazione, che si possono dividere in tre sezioni: la prima è la meditazione 'mantrica', che consiste nella ripetizione di parole, preghiere, invocazioni e lodi; la seconda è la meditazione visiva, basata sulla visualizzazione di simboli o divinità; la terza è la meditazione contemplativa, che riesce a fondere cuore e mente, in grado di assorbire tutta l'attenzione di chi medita, orientando il pensiero. Sospendendo le attività mentali fuorvianti si può quindi ritrovare se stessi e l'essenza delle cose.

Benefici
Ora cerchiamo di capire perché meditare fa bene: i benefici medico-scientifici sono numerosi, tanto che gli studi sono in continuo aggiornamento. La meditazione è un ottimo rimedio allo stress, per tutto ciò che riguarda gli stati d'ansia, gli attacchi di panico. Si attivano, tra l'altro, diverse aree del cervello. E' anche utile a prevenire la depressione ed è da considerarsi uno stabilizzatore dell'umore. E' entrata a tutti gli effetti come terapia del dolore, in particolare nei reparti oncologici. Inoltre, riduce la mortalità nelle malattie cardio-vascolari, stabilizza i disturbi del sonno, previene gli stati di apatia, consente una maggiore produzione di endorfine, sostanza che produce benessere, di serotonina, che provoca appagamento, di 'hgh', sostanza che protegge dall'invecchiamento dei tessuti. Per quanto riguarda i benefici mentali e di benessere quotidiano spirituale, la mente è più lucida e serena, aiuta la concentrazione nel lavoro, negli studi e nelle attività agonistiche sportive, facilita le relazioni e l'armonia tra persone, sviluppa la consapevolezza. E' proprio quando si è consapevoli di ciò che si sta facendo, che si vive appieno l'esperienza e l'esistenza. Secondo alcune prove scientifiche, chi medita di più vive più a lungo. Insomma: allunga la propria presenza terrena, ma al di là di queste teorie, conta la qualità con cui un individuo intraprende un percorso di meditazione.

Yoga
Lo Yoga non è uno sport, ma uno strumento utile per star bene. E' considerato un'antica autodisciplina, che insegna a entrare in contatto con se stessi, permettendo una conoscenza del proprio corpo e della propria mente. Coinvolge postura, respiro e spiritualità. Questa tipologia di percorso permette di diventare attenti osservatori della propria interiorità: alla base, c'è un lavoro particolare sulla respirazione, sui suoni e sui simboli, sui centri di energia, i 'Chakra', stimolati nei diversi esercizi sulla concentrazione e, quindi, sulla meditazione. Lo Yoga è un universo che raggiunge l'individuo nel profondo, lo libera guidandolo verso l'unità con se stesso e la propria identità più autentica, attraverso un miglioramento generale delle proprie condizioni. In Italia esiste un'associazione culturale senza fini di lucro che riunisce insegnanti di Yoga provenienti da scuole e tradizioni diverse: è il registro dello 'Yani': Yoga Associazione Nazionale Insegnanti.

Mondo laico
Riportare cuore e mente all'equilibrio non è un'utopia e non è necessario essere credenti per meditare: anche chi è ateo, o agnostico, o indifferente ai temi spirituali può addentrarsi nella disciplina. La meditazione è, infatti, una pratica laica e richiede uno sviluppo della consapevolezza. E' un processo mentale che nulla ha a che fare con la religiosità, adattattandosi, perciò, a chiunque. La tecnica di meditazione permette di stare a contatto e più a fondo con le nostre percezioni, sia laiche, sia religiose. Se oggi i laici occidentali hanno facoltà di sedersi a gambe incrociate, lo devono al buddhismo indiano, che ha il suo fulcro nella meditazione come tramite per una profonda visione delle cose.

Arte
Ormai è consolidato il connubio tra arte e meditazione, tanti sono gli eventi che sposano iniziative legate a questa disciplina. Non è un caso che, dalla creatività artistica di una mente meditativa si siano sviluppati vari stili: si pensi all'arte Zen o all'arte della scuola esoterica. L'arte 'Zen' ha, tra le sue caratteristiche, l'essenzialità e la naturalezza. La scuola esoterica, per parte sua, ha generato un'arte piena di simbolismi. Musei internazionali come il 'MoMa' di New York, il Museo nazionale della Catalogna a Barcellona e il Montreal Museum of Fine Arts hanno visto la realizzazione di attività culturali con al centro lo Yoga e la meditazione. Il monaco poeta Ryokan scrisse: "Questo mondo/è simile all'eco/che risuona/e poi svanisce/nell'atmosfera".

Osho
Osho Rajneesh è stato una guida e un maestro spirituale indiano fondamentale per una meditazione attiva. I suoi insegnamenti sono stati paradossali e in costante contraddizione. Noto per il suo umorismo, definì la meditazione uno stato di "puro essere", di piena consapevolezza di sé, di presenza nel qui ed ora: "L'osservazione è la chiave della meditazione. Osserva la tua mente. Non fare nulla. Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla, non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore. Il miracolo dell'osservare, è la meditazione".



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