Carissimo Arturo, il tuo appello per la costituzione della casa laica non può né deve passare inosservato. La tua analisi della situazione politica post elettorale è drammaticamente lucida come del resto è tipico delle tua analisi: spietate ma sempre inesorabilmente rispondenti al vero.
Sogno da anni la costituzione di una forza politica che somigli il più possibile al partito liberale inglese o alla unione democratica francese: una forza laica, né destrorsa né sinistrorsa, ma nemmeno centrista poiché centro in Italia è da sempre sinonimo di Democrazia Cristiana o similia. Abbiamo invece realmente bisogno di un soggetto prima culturale e poi politico che rimetta insieme le due grandi anime del laicismo e della ragione, quelle per intendersi nate con Voltaire e Rousseau che furono anima della rivoluzione francese e che, nonostante siano passati quasi tre secoli, sono il vero ed unico fondamento della cultura laica.
Diritti civili, libertà individuale, suddivisione dei poteri, libero mercato, libertà religiosa, sono principi che vengono fatti passare per assolutamente realizzati dal manovratore di turno, ma che nella realtà non sono affatto scontati: chiedetelo agli innocenti in attesa di giudizio, chiediamolo a chi vuol mettersi in proprio, chiediamolo alle coppie gay. E potremmo continuare a lungo, ma non è questa la sede poiché credo di non dover parlare di principi cari a tutti ma di numeri, e i numeri, questa volta non sono incoraggianti.
Non riesco però a credere che l’otto per cento dei liberali di Malagodi, il cinque per cento dei repubblicani di Spadolini, il quattordici per cento dei socialisti di Craxi, l'otto per cento dei radicali di Pannella – Bonino siano stati di volta in volta frutto del caso o del momento contigente. Anche facendo la dovuta tara al peso politico di una area laico - socialista - riformista non si può credere che almeno il 10% (e stavolta non lo scrivo in lettere) degli italiani non possano non avere questo PARTITO CHE NON C'E' come riferimento. Tu dici che dovrebbe essere una formazione nuova, ed io ritengo che tu abbia ragione, ma poiché niente nasce dal nulla è chiaro che dovrà pur esserci qualcuno a spingere questo neonato verso la luce. E, bada bene, dico spingere e non guidare, perché proprio come un neonato prima andrà messo al mondo, poi nutrito, curato quindi guidato ed educato. E dovrà crescere in fretta.

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