Vittorio LussanaLe stragi di Parigi operate da alcune cellule dell'Is hanno solamente acuito e aggravato l'odio del mondo verso l'Islam. Appare ormai evidente, infatti, che la religione musulmana, con tutte le sue sette e i suoi svariati rivoli e 'rigagnoli', sia la fede più arretrata e tribale della Terra. L'offensiva terrorista contro la Francia, tra l'altro, rappresenta un sostegno insperato proprio per quella politica israeliana che ora può dimostrare quanto fossero fondati i propri timori e quella sensazione di 'assedio' che essa denunciava e paventava. Complimenti, uomini del Daesh: avete ottenuto proprio un gran bel risultato! Come accadde allo stesso Gandhi quando cercò di dipanare la questione di quei musulmani asiatici che risultavano in maggioranza in due parti opposte del subcontinente indiano, stiamo sempre più comprendendo che l'eccessiva accondiscendenza verso una cultura religiosa arrogante e incivile porta solamente a forme di superiorità morale rispettabili, ma francamente inutili, poiché espongono i cittadini alla violenza e al terrore. Dispiace sostenere la tesi della radicalizzazione dello scontro, soprattutto da parte di chi considerava l'esperimento di un'integrazione multiculturale in occidente la vera speranza per un mondo nuovo e diverso. Evidentemente, ci siamo sbagliati. Il trattamento che la religione musulmana riserva alle donne, plagiate da regole di comportamento forzatamente dimesso ad accettare un'assurda sottomissione poligamica e maschilista, da tempo rappresenta una delle questioni di principio che pesa come un 'macigno' sulla strada di ogni possibile incontro. Così come i numerosi fatti di cronaca, relativi alle uccisioni di giovani figli che avrebbero voluto solamente vivere nella libertà la fase più innocente e spensierata della loro esistenza, continuano a erigere veri e propri muri d'indignazione, diffidenza e incomunicabilità. Adesso, è veramente giunto il momento di dire basta a un fideismo mostruoso, basato sulla promessa di guerre, tempeste, forme di martirio e apocalissi disumane. Qui siamo di fronte a un vero e proprio attacco da parte del manicheismo fondamentalista più assurdo e crudele, che rende l'uomo un mero 'oggetto' all'interno di un non meglio specificato disegno di Dio. Un Dio che ormai si fa notare soprattutto per la sua assenza, oltre che per le superstizioni dei suoi seguaci. Noi laici occidentali eravamo già direzionati verso un punto di non ritorno, nei confronti di credenze e religioni. A cominciare da quella cattolica, che 'bolla' ancora oggi l'omosessualità con il marchio dell'abominio e, al contempo, convive al proprio interno con quella stessa omossessualità che, sul piano dei principi, essa condanna. Per non parlare dei molteplici e 'schifosi' casi di pedofilia che hanno visto coinvolti ecclesiastici e alti prelati: ma guarda tu se dobbiamo sorbirci lezioni di filosofia morale da gente del genere! Di certo, non le 'mandiamo a dire' neanche nei confronti di un Ebraismo letteralmente ossessionato dalla propria cultura e ormai trasformatosi in una vuota teorizzazione della vendetta, che a sua volta si richiama a un Dio cinico e vendicativo. Infine, all'alba del terzo millennio, eccoci posti di fronte a questo gran capolavoro di misticismo tribale di un Corano trasformato in una vera e propria dottrina ideologica di organizzazione medievale della società. Quanto accaduto a Parigi certifica la morte definitiva della religione sia come idea in sé, sia come valore morale interiore. E' una porta che si chiude, definitivamente: non se ne parli neanche più, per favore. Se questo è il mondo che le distinte credenze confessionali ci promettono, possiamo anche farne a meno. "Ma anche no...", pensano ormai in molti, da un po' di tempo in qua. La religione è morta insieme a tante altre cose che passano ed escono definitivamente dall'orizzonte culturale dell'umanità. Sono cose che capitano, nel corso dei processi storici: non si dovrebbe vedere alcun dramma in ciò. Anche perché, proprio grazie alle distinte credenze religiose, i nostri cuori si sono via via induriti, sino a raggiungere una condizione di fredda e totale indifferenza. Impareremo a fare a meno anche di Dio, dei profeti, dei santi, dei martiri e di tutto il resto della 'compagnia'. Dio ha deluso il mondo, rendendolo un luogo ben peggiore di quel che poteva essere. E non c'è nient'altro da aggiungere, ormai, intorno a questo argomento.




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Renato Traquandi - AREZZO - Mail Web Site - martedi 17 novembre 2015 8.35
www.sentierirepubblicani.it
(Scuola Repubblicana)

Ho preferito aspettare prima di mettere, nero su bianco, le impressioni che ho maturato dopo aver saputo di ciò che è successo a Parigi la sera di venerdì 13 ultimo scorso. Intorno alle 21,30 ero in macchina; stavo tornando da Foiano della Chiana, dove ero stato ospite della Associazione culturale "Opera Nuova". Roberta Tinti, presidente di quella Associazione, aveva organizzato al Caffè "La costa di S. Rocco" la presentazione del mio libro: " Le strategie vaticane", egregiamente condotta dal giovane e valente prof. Francesco Tricomi.
Mi era andata bene, molto bene; nella saletta di quel bar centrale, accogliente e ben fornito, c'era gente venuta lì per ascoltarci e per comprare il mio libro; stavo quindi tornando a casa,
rilassato e tranquillo. Da Foiano della Chiana ad Arezzo ci sono circa 30 Km di buona strada.
Dopo la manifestazione avevano organizzato un piccolo ricevimento, con tartine, panini e bibite.
Accesi la radio; le parole concitate che uscirono dall'apparecchio mi colpirono come un pugno allo stomaco. A Parigi, nella "mia" Parigi, proprio alle Halles, dove avevo più volte soggiornato,
ospite della zia Elisa, sorella di mia madre, che vi lavorava come cuoca, era sotto l'attacco di un gruppo di terroristi islamici.
Arrivato a casa trovo mia moglie davanti al televisore, aveva gli occhi lucidi. Già parlavano di bombe, esplose allo stadio di St. Denis, dove era in corso una partita di calcio amichevole tra le squadre della Germania e della Francia, e delle sparatorie con molti morti e numerosi feriti in una sala concerti, un ristorante e nelle strade.
Oggi tutti noi già conosciamo questi fatti, purtroppo anche nei minimi dettagli, grazie anche alle nuove tecnologie che ci vendono protagonisti, e non ritengo utile ripercorrere quegli attimi tristemente vissuti.
Voglio invece discuterne con voi, nel tentativo di provare, da mazziniano, a dedurne un ragionamento che, forse, potrebbe essere la.. soluzione.
Io non sono e mai vorrò essere un. "tuttologo"; sono e voglio restare uno storico, propugnatore e memoria storica di un periodo europeo come quello vissuto nel secolo diciannovesimo, in Italia ed in Europa, dai sacrosanti principi democratici, per l'appunto francesi, di "libertè, fraternitè,egualitè," e la mazziniana " Giovane Italia" e "Giovane Europa".
Mazzini, Garibaldi, Menotti, Mameli, don Ugo Bassi, Tito Speri, Grioli Giovanni, Benedetto Cairoli, e migliaia di altri nomi, molti dei quali potrete trovarne la memoria nei viali del Gianicolo a Roma, così come nelle vie e nelle piazze di tutta Italia, specie a Brescia, a Milano, a Napoli, Genova e Palermo, hanno speso la vita e subito l'espatrio, il carcere e la morte per diffondere i valori attuali della nostra civiltà, che questi spietati assassini vogliono portarci via.
Se è la guerra che vogliono, che "vera" guerra sia. Noi siamo molto più determinati di loro e anche più intelligenti, anche nell'organizzazione delle nostre difese. Deve finire l'ora della "pietas" e della comprensione, della tolleranza e delle giustificazioni. Cantiamo a squarciagola anche noi il nostro inno di Mameli e recitiamo tutti assieme il manzoniano Coro dell'Adelchi.
Nel 1936 Carlo Rosselli, Pietro Nenni, Mario Angeloni, Randolfo Pacciardi e centinaia di altri perseguitati dal fascismo lasciarono il loro esilio e corsero in Spagna, a difendere, molti di loro con il sacrificio estremo, la democrazia dalla barbarie e la protervia.
Sono certo che saranno in molti gli arabi, i mussulmani, i siriani, i curdi, i pakistani e gli irakeni che vorranno costituire una "Brigata internazionale" pronta a combattere contro il fanatismo, la tirannia, i soprusi, gli omicidi di massa.

Renato Traquandi
Marina - Urbino - Mail - martedi 17 novembre 2015 1.28
Non sono osservante ma credo che un Dio esista, dentro di noi, nelle nostre coscienze.
Per chi ha coscienze malvagie il Dio sarà un Dio feroce.
Per chi ha coscienze miti il Dio sarà come un padre che ama e aiuta i propri figli.
Non credo in emissari divini in terra, ognuno crede in ciò che vuole o in ciò che il suo "Io interiore" gli detta.
Ma non facciamo confusione e cerchiamo di sopportarci gli uni con gli altri e di essere il più possibile "brave persone".
Sabrina - Civitavecchia - Mail - lunedi 16 novembre 2015 18.29
Concordo!
ARBOR - MILANO - Mail - lunedi 16 novembre 2015 17.48
Condivido il commento di Renato, vorrei aggiungere che stiamo scontando gli errori degli anni '60, quando sull'onda di molte anime belle è stato deciso di cancellare la struttura coloniale che imponeva gradualmente dei comportamenti adeguati ai tempi e che potevano essere modificati solo se le situazioni locali (v. India) permettevano alle popolazioni di autogestirsi. Purtroppo abbiamo lasciato il potere in mano a degli adolescenti (politicamente parlando) che si divertono con i giocattolini (v. AK 47 + qualche libro sacro) che comperano da quelli contro cui combattono.
Soluzione ? Forse la politica delle cannoniere non era del tutto sbaglaita.
Renato Delfiol - Firenze - Mail - lunedi 16 novembre 2015 13.20
Infatti io sono molto preoccupato da questa ondata di migranti prevalentemente di religione musulmana, ma non certo razzialmente, bensì perché essa rischia di far regredire in Europa il laicismo così faticosamente conquistato e purtroppo bel lungi dall'essere del tutto prevalente.
Roberto - Roma - Mail - lunedi 16 novembre 2015 11.55
La mia famiglia mi ha insegnato che un pò di religione serve sempre ma ho capito cosa intende dire con questo suo articolo: il troppo "stroppia". Sempre.


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