Ennio TrinelliGli avrebbero riempito le tasche di esplosivo per accusarlo di terrorismo e collusione con l'Isis, pur di farlo dimettere. Alla fine, lo ha fatto lui. Ci sono venti giorni per ritirarle, quelle dimissioni. Ignazio Marino: "Il sindaco più odiato della storia di Roma" predicava un 'minus habens' dagli schermi tv, inquadrato dalle corazzate 'berlusconiane' gettatesi sulla preda come iene ridens. Ma c'è qualcosa che i romani non odiano? Non so. Personalmente, penso che Ignazio Marino di colpe ne abbia numerose: 1) ha vinto le primarie alla 'faccia' del suo Partito, votato da quegli stessi romani che, dal giorno successivo, lo hanno detestato; 2) ha vinto le elezioni, ma ha preso meno voti della sua coalizione, che ha cominciato a fargli la guerra dopo che aveva vinto le primarie; 3) ha preteso di governare e di cambiare Roma; 4) ha fatto quel che gli pareva; 5) ha scardinato, o tentato di scardinare, i centri di potere della capitale; 6) ha fatto esplodere lo scandalo di mafia capitale, ma non lo ha cavalcato; 7) ha sempre fatto capire al Pd che il sindaco era lui e non il segretario di turno; 8) ha resistito a tutte le tempeste e, infine, dopo avere usato la carta di credito del Comune ed essere stato accusato di peculato e falso, si è dimesso con un comunicato che lascia poco spazio ai dubbi e che ha letto mettendoci la faccia, senza affidarsi alla stampa. Essere liberi e agire da uomini liberi: una colpa che, in Italia, non si perdona. E' questo il peccato originale di Ignazio Marino.


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Roberto - Roma - Mail - venerdi 16 ottobre 2015 13.20
Sono pienamente d'accordo con questo giornalista: far dimettere Marino è stato un grave errore, per Roma ma anche per il PD, un partito che da quando è in mano a Renzi è divenuto un partito superficiale e contraddittorio.


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