Stefania CatalloSabato 4 luglio 2015, alle ore 15.00, nell'ambito della seconda giornata di formazione del centro antiviolenza 'Marie Anne Erize' e presso l'omonima biblioteca recentemente inaugurata, si è tenuta la presentazione del libro 'Le violenze dei goumiers' (UniverItalia edizioni) di Antonio Riccio, docente di antropologia presso l'università San Tommaso d'Aquino di Roma. Nel corso dell'incontro, si è parlato delle cosiddette 'marocchinate', ovvero delle donne ciociare che durante l'avanzata alleata del maggio 1944 furono brutalizzate, violentate e a volte uccise dalle truppe marocchine. Si tratta di una pagina di Storia pressoché sottaciuta, alla quale il centro 'Marie Anne Erize' ha deciso di dare voce. Cosa resta della memoria traumatica della seconda guerra mondiale sui monti Aurunci settant'anni dopo? Il libro ripropone le voci e le testimonianze dei sopravvissuti. E anticipa temi e problemi di una nuova memoria. L'interpretazione delle violenze dei 'Goumiers', le truppe marocchine facenti parte dell'esercito francese, a tutt'oggi risulta quanto mai opaca e oscura. C'è chi la riconduce alla presunta 'bestialità' dei violentatori; chi alla connivenza dei vertici militari (la cosiddetta 'carta bianca' tacitamente accordata alle truppe per istigarle a combattere con l'obiettivo di poter razziare liberamente un territorio, ndr); chi a motivazioni 'religiose'. E non mancano le interpretazioni 'etniche', peraltro vaghe e indeterminate, fino a confondersi con un generico razzismo. L'argomento, già caro al centro antiviolenza e alla sua fondatrice, che ne aveva scritto una piéce teatrale intitolata 'La marocchinata' presentata presso la Casa internazionale delle donne nel 2013, è stato anche lo spunto per un lavoro di formazione per i tirocinanti di diverse scuole di 'counselling' di Roma, che settimanalmente si incontrano nella struttura per un percorso di formazione. L'incontro pubblico è stato assai utile per potersi confrontare su una pagina storica importante. Il centro 'Marie Anne Erize' è a Roma, alla via Amico Aspertini n. 393.




Presidente del centro antiviolenza 'Marie Anne Erize'
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