Vittorio LussanaOvviamente, non condividiamo molte delle scelte politiche e strategiche recenti di Matteo Salvini. Ma riteniamo senz'altro una buona idea quella di provare a trasformare un Partito territorialista e provinciale come la Lega Nord, in un movimento politico nazionale. Anche se tale intuizione rimane confusa in mezzo a un mucchio di contraddizioni e 'svarioni' evidenti, tra cose vecchie e cose nuove, slogan demagogici e qualche 'spunto' interessante. E' un vero 'peccato', poiché in questo modo il movimento leghista, oltre ad appiattirsi inutilmente sulla destra reazionaria, finisce col subire una serie di 'contraccolpi' da parte di tutto il vecchio mondo dello 'squalismo' moderato, politicamente assai più insidioso dello 'squadrismo' di CasaPound. Giunti a questo punto, riteniamo opportuno provare a fornire qualche consiglio non richiesto ai 'miei cari lumbard', che altrimenti rischiano di finire in una 'secca' che non servirà a niente e a nessuno. Anche perché, detto 'fuori dai denti', si rischia di tornare a confrontarsi con adepti e cortigiani del solito 'berlusconismo dirigista', oppure di ritrovarsi tra i 'piedi' molte 'vecchie scarpe' democristiane o centriste, puramente 'parolaie' e antistoriche. Basta: anche nel centrodestra dev'essere avviato un rinnovamento 'vero'. Matteo Salvini ha il vantaggio di appartenere a una nuova generazione di quarantenni, come lo stesso Matteo Renzi. E potrebbe trascinare con sé tutta una nuova 'leva' di giovani esponenti - tra i quali, per esempio, l'attuale sindaco di Verona, Flavio Tosi, che stimiamo per numerosi e svariati aspetti - impedendo il ritorno di pigri 'cariatidi' o insulsi 'tromboni'. Noi sconsigliamo un nuovo accordo di coalizione tra i rimasugli del vecchio 'schema' teorizzato negli anni '90 da Giulio Tremonti: come dimostrato a più riprese, tramite questo genere di compromessi, espressi, ancora in questi giorni, da quell'altra 'scarpa vecchia' di Umberto Bossi, si possono vincere le elezioni, ma poi non si governa un Paese, poiché manca un progetto coerente e una visione univoca intorno a ciò che s'intende concretamente realizzare. Noi suggeriamo, invece, una vera e propria 'sostituzione' del vecchio centrodestra 'berlusconiano' con una rinnovata formazione moderata, conservatrice ma non reazionaria, nazionale ma non nazionalista (e men che meno fascista, caro Salvini: è per questo motivo che non abbiamo un'idea di Patria condivisa qui da noi, perché la cultura nazionalista più autentica fu fagocitata prima e disintegrata poi proprio dall'autoritarismo 'mussoliniano'...). Quindi, sì a Salvini leader del centrodestra, no a una Lega Nord demagogica e razzista, che finisce col dividere il proprio stesso 'campo', lasciando altresì a questo 'nato con la camicia' di Matteo Renzi intere ere geologiche di potere. Se s'intende veramente diventare insidiosi, i miei cari 'lumbard' debbono cominciare a parlare un po' meno e ad ascoltare - e a leggere.... - un po' di più. Anche perché è inconcepibile che un 'ragazzino' mai eletto da nessuno possa godere della fortuna 'sfacciata' di arrivare al potere nel momento 'giusto', ovvero al tramonto definitivo della parabola 'berlusconiana' (fu il Governo Berlusconi a firmare gli accordi internazionali su Fiscal compact e pareggio di bilancio, ricordiamocelo tutti, per favore: sono errori veri, questi, che in tutti gli Stati e i sistemi politici del mondo si pagano, anche in maniera 'salata'...) combinato con lo 'sfarinamento' irreversibile di tutto il panorama politico moderato: solo in Italia accadono questo genere di cose. Può nascere, al contrario, una nuova forza conservatrice all'inglese, moderna e innovativa: è il momento 'buono' per giocarsi questa 'carta'. Ma dev'essere una formazione realmente 'diversa', che abbia il coraggio di 'rottamare' tutto ciò che nel centrodestra risulta ormai stantìo, soprattutto sul fronte dei diritti civili. La signora Angela Merkel non si è mai neanche 'sognata' di cancellare tutte le riforme approvate dai socialdemocratici di Gerhard Schroeder, di rinunciare a investire sull'energia solare o sulle fonti energetiche alternative nell'ex Germania dell'est, di abrogare il modello tedesco di 'Partnership' che regola le unioni civili. Angela Merkel è stabilmente posizionata sulle posizioni del Partito popolare europeo, che qui da noi sono quelle espresse da Rosy Bindi, non da Carlo Giovanardi. Non c'è nulla di male nell'essere conservatori, in politica: basta saper scegliere quel che si vuol conservare e quel che, invece, si intende modificare. Non significa affatto rifiutare ogni forma di progresso, o nutrire una sfiducia plumbea nei confronti delle persone, dei giovani, della società stessa, impedendole ogni passo in avanti sino al punto di dividerla alle fondamenta. La visione di conservatorismo cattolico vigente qui da noi è talmente demagogica da risultare paragonabile alla guida di un'autovettura che non solo non si vuole neanche far uscire dal garage, ma in cui ci si limita a imitare il rumore del motore con la bocca. Matteo Salvini può farcela, se riesce a comprendere l'incredibile 'infantilismo' del conservatorismo cattolico italiano e si mette in testa di condurlo veramente: accelerando quando c'è da accelerare, frenando quando bisogna evitare un tamponamento. Cosa ci vuole a capirlo? Un'apparizione della Madonna innanzi ai 'pastorelli' delle Prealpi bergamasche? La Lega può 'provarci' a ricostruire una forza nazionale e moderata di centrodestra. Ma deve sapersi 'sovrapporre' ai vecchi ambienti centristi, non andarsi a 'schiacciare' sulle destre xenofobe. Perché così facendo, finisce col tornare comoda a tutti: alle sinistre, che facendo finta di litigare da Corrado Formigli o da Michele Santoro sull'immigrazione o sullo scontro di civiltà potrà approfittare del 'vuoto' creatosi a destra; ai vecchi 'squali' del moderatismo qualunquista democristiano, i quali potranno sempre provare a riciclare personaggi e tesi politiche ormai assolutamente irreali, anacronistiche e arretrate.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
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Roberto - Roma - Mail - lunedi 2 marzo 2015 12.13
Emerga anche lei dalla "palude centrista", Lussana. Ci faccia questo piacere, grazie.


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