Ennio TrinelliL'approvazione del registro sulle Unioni civili dello scorso 28 gennaio da parte di Roma Capitale e della sua Giunta, le manifestazioni di gioia per avere conseguito un registro dall'altissimo valore simbolico, ma che poco o nulla può contro il vuoto assoluto a livello nazionale, la dicono lunghissima sullo stato delle cose nell'Italietta da due soldi delle grida televisive e dei deputati sgrammaticati e fascisti dentro (e troppo spesso anche fuori) che appaiono in tivù a beneficio del loro ego. L'arretratezza spaventosa della nostra classe politica, conservatrice perché servile a se stessa, utile solo a gestire le proprie beghe interne a discapito del benessere del cittadino, ci costringe - a noi cittadini - a vivere alla giornata, a essere felici per quel poco che si ottiene, perché ottenere di più non si può, relegando quest'Italia meravigliosa che, in fondo, profondamente amo, agli ultimi posti di un'ipotetica classifica della civiltà. Nonostante la bella notizia arrivata dal Campidoglio, se penso alla nostra meravigliosa Costituzione e all'incapacità di comprenderla da parte di troppi cialtroni che siedono nelle poltrone parlamentari, viene da piangere.


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