Ennio TrinelliEseguito lo sfratto al teatro Eliseo di Roma. Senza incidenti, si sottolinea: figurarsi se si volevano incidenti. Per un teatro poi. Fosse stata una cosa seria. Ma un teatro... Ufficiale giudiziario, famiglia gerente dello spazio, avvocati, tutti dentro. Fuori i lavoratori. Che rimangono senza stipendio. Senza lavoro. Senza niente. Senza un letto. Perché dormivano lì. I sindacati erano "affranti", scriveva 'Repubblica'. C'è da crederci. Andrea Giordana ha rilasciato una dichiarazione in cui lamentava la chiusura dello spazio e il conseguente impoverimento della cultura romana. C'era anche, scrive sempre 'Repubblica', Luca Barbareschi: un fatto che non ci tranquillizza sul futuro della cultura romana. Ora resta da capire come si è arrivati a questa situazione. Si dovrà - dovrebbe? - parlare di conti, gestione, sovvenzioni, finanziamenti, soldi pubblici, soldi privati, insomma di un sacco di soldi che hanno portato alla chiusura di un teatro per mancanza di soldi. Cosa che lascerebbe soncertati. Ci sono poi dei 'mattacchioni' che parlano di una proprietà immobiliare interessata a trasformare lo stabile in un centro commerciale. Figuratevi se è vero...


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