Gaetano Massimo MacrìCosa costituisce un amore perfetto? Lui e lei, mano nella mano, sussurri di dolci parole, scambio di teneri baci. E' una delle tante immagini. Se ne potrebbero aggiungere altre. Di cosa ha bisogno l'amore, allora, per essere perfetto? Della comprensione reciproca, della giusta distanza: amarsi è capirsi, senza opprimersi. Gli spazi sono fondamentali e vanno rispettati. Altro? Il rispetto, giustappunto. E la fiducia. Poi c'è quel bisogno, più femminile forse, di parole dolci al mattino, dell'ultimo pensiero da dedicare la sera alla dolce metà. La coppia perfetta è, infine, quella che condivide tutto. Ogni momento della giornata viene raccontato e fatto oggetto di conversazione. E' lo stare sempre insieme, anche quando il tempo (il lavoro, gli impegni durante la giornata) non lo consente e ci separa materialmente. Si recupera così, trovando il momento e il modo per condividere gli avvenimenti accaduti a ciascuno. La domanda a questo punto è: ma esiste sul serio una coppia che si comporta seguendo questi canoni? Perché messa in questi termini, sembrerebbe di no. La figura di un amore perfetto di siffatta natura ricorda esattamente quanto le donne hanno inseguito per secoli, rimpiangendo, alla fine, il fatto di rincorrere un amore impossibile. E se invece oggi, improvvisamente, si scoprisse che la ricerca è finalmente finita? Che davvero siamo giunti a un traguardo impensabile? Sì, proprio oggi che viviamo in tempi in cui i divorzi e le separazioni dilagano, le 'corna' si allungano come il naso di pinocchio a ogni bugia detta per celare l'amante, nascosto non più sotto al letto, ma dietro lo schermo di uno smartphone. La tecnologia, è ormai noto, ha amplificato gli spazi per tradire. Ecco, in un momento del genere, qualcuno è stato in grado di trovare l'amore perfetto. Anzi, più di qualcuno. Si provi a rileggere le caratteristiche di quest'amore, definite pocanzi: condivisione, rispetto degli spazi, dolci parole al mattino e alla sera, giusta distanza. A pensarci bene, queste stesse caratteristiche sono quelle contenute in un qualunque rapporto a distanza intrattenuto tramite messaggini sul cellulare. Due persone si incontrano tramite la 'chat' di un programmino dedicato agli incontri e cosa succede? Ci si conosce e si comincia a scriversi. Una battuta, un'altra e nasce la simpatia 'virtuale'. Faccine sorridenti, a volte sornione, altre volte fingenti un puerile 'piagnisteo' sorreggono la struttura della 'neocoppia'. Da lì a scriversi tutti i giorni il passo è breve. Ci si abitua, senza rendersene conto, a quelle parole che provengono geograficamente da lontano, ma che si sentono così vicine da volerle come una medicina. Al mattino, il primo pensiero è controllare sul cellulare se c'è il suo messaggio (magari retaggio della conversazione notturna interrotta per il troppo sonno). E alla sera è lo stesso: il bacio della 'buonanotte' è tornato di moda. Anche se non si dà: lo si digita. I più 'avanzati' si scambiano foto dei luoghi in cui sono stati. Spesso in diretta. La cronaca della giornata diventa, così, condivisione di ogni momento. Si è felici. E' un amore felice. Non ci si conosce affatto, almeno fisicamente, ma chissenefrega! In fondo, si ha quel che si è sempre cercato. Lo volevate l'amore perfetto? Eccolo servito su un piatto d'argento dalla tecnologia. Peccato che finirà anche lui. Finirà quando quell'amore si troverà di fronte a un bivio: trasformarsi in reale o continuare a essere così, 'illuminato' su uno schermo. Ancora una volta, la realtà spazzerà via i sogni. L'amore perfetto, però, c'è. Esiste. Solo che vive su un altro 'piano'. Almeno, adesso, lo sappiamo e lo possiamo vedere. E là dove si trova non esistono tradimenti (facilmente celabili), non esistono invasioni degli spazi (si vive in due città diverse), si condivide sempre tutto (quello che si vuol mostrare). A ben vedere, questo amore è assolutamente perfetto,  'geniale'. E pensare che la nostra letteratura ha pagine e pagine di amori consumati a distanza, tra mille sofferenze per la lontananza vissuta. Come mai nessuno ci aveva pensato prima al fatto che, invece, proprio le coppie 'a distanza' hanno tutto, ma proprio tutto, per funzionare? Ci avrebbe risparmiato tanti 'piagnistei'.


Lascia il tuo commento

emiliano - roma - Mail - lunedi 17 novembre 2014 23.20
Caro Gaetano,
ti confermo di sì, che hai ragione quando nelle prime righe del tuo articolo descrivi i canoni della relazione amorosa. Mi ci sono ritrovato in pieno grazie ad una mera verifica empirica per via dell'amore che sto vivendo. Quindi perché dici che sembrerebbe che nei fatti, nell'ordinarietà delle relazioni, non sia così?


 1