Ilaria CordìIl premier continua sulla sua strada: tra articolo 18 e manovre da miliardi di euro per ridurre le tasse, Matteo Renzi ci crede ancora. Consapevolezza sicura o incoscienza giovanile? Il terzo classificato tra gli imprenditori e i manager mondiali, secondo la rivista economica Fortune, continua a farsi promotore di quell’ottimismo avuto agli inizi della sua presidenza. Il giovane ex sindaco di Firenze, da che doveva risollevare le tristi sorti della nostra bella Italia, ha decisamente contribuito a rendere tutto ciò che prima era inconcepibile, ridicolo, una di quelle barzellette che si raccontano agli amici del bar consapevoli della situazione nostrana, la quale sembra non risolversi più. Ma ciò che viene meglio a noi italiani è riuscire a sdrammatizzare ogni tipo di situazione, finanziaria, economica, politica e sociale, meglio di qualsiasi altro Paese europeo confratello. Alla luce di questi fatti amari, assai divertente appare, per esempio, la pagina di Facebook denominata ‘Matteo Renzi che fa cose’. Una pagina che conta più di 295 mila like nella quale, con vignette ironiche, si scherza, in molti casi brillantemente, sull'attuale presidente del Consiglio. Purtroppo, però, di realmente divertente vi è ben poco: a 9 mesi di distanza dall’incarico di Governo, il gagliardo premier ha ricevuto più critiche che elogi. Eppure le premesse erano buone, i fini sembravano predisporre un’uscita dal tunnel, il semestre europeo veniva visto come un ‘punto di svolta’, le squadra ‘renziana’ doveva restituire al popolo la fiducia persa durante gli anni del ‘berlusconismo’. Ma a conferma che l’Italia sembra essere in un girone ‘dantesco’ è arrivata anche la ‘pseudo-delusione’ inflittaci dal nuovo Governo. Ciò che forse dovrebbe recare un po’ di sollievo è la recente ricerca pubblicata sulla rivista americana Fortune - rivista che tratta principalmente di business internazionale - secondo la quale il nostro Matteo è al terzo posto tra i 40 ‘under 40’ più influenti sulla scena politica mondiale. Una bella soddisfazione per l’ex sindaco fiorentino, definito nell’articolo un ‘outsider carismatico’ preceduto soltanto da Travis Kalanick a pari merito con Brian Chesky (rispettivamente fondatori e amministratori delegati delle startup Uber e Airbnn) e il plurimiliardario fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Le buone idee espresse nella sua piattaforma programmatica di governo hanno dovuto far fronte a ostacoli non facilmente superabili: gli italiani e le classi politiche, l’Europa e, successivamente, il mondo. Il neo Robin Hood si è ritrovato di fronte a questioni che non potevano essere risolte con le tempistiche da lui pensate o previste. E molte di queste sono rimaste al punto di partenza. Anche se, tale punto di partenza, non affonda le proprie radici nella storia politica recente. Le basi per una rinascita fiorente della nostra politica sono ancora al loro posto: speriamo di non dover registrare, ancora una volta, l’ennesimo fallimento.


Lascia il tuo commento

andrea - bologna - Mail - lunedi 20 ottobre 2014 10.27
Noi italiani, siamo sempre pronti a criticare il "governo ladro", il capo o capetto di turno, scaricare solo su di loro tutte le colpe e le peggio cose (l'immoralità - incapacità assolute ecc). Poi nel nostro piccolo, i nostri interessi e/o privilegi per infimi che siano non possiamo nemmeno pensare vengano messi in dubbio o toccati mai, nemmeno o sopratutto in nome della solidarietà, mutamenti delle condizioni - gravità della situazione o altro. Tutti nel nostro orticello, a tirare a campare "meglio" del vicino. Se ci mettiamo il fatto che poi alcuni di noi sono lobbisti con peso specifico rilevante (mentre tutti siamo considerati, in definitiva, come potenziali votanti) qualsiasi cambiamento diventa difficile. In definitiva, probabilmente ci meritiamo tutto, quello che succede e succederà. Ci sarà anche una parte sana nella società, ma sicuramente non la vedo in chi sa solo dare colpe a destra o sinistra (come in effetti sto facendo anche io)
ARBOR - MILANO - Mail - domenica 19 ottobre 2014 12.41
Ma le basi per una rinascita fiorente della nostra politica sarebbero l'elemosina (a qualcuno) degli 80 Ero? I finti sgravi fiscali che vengono poi annullati da altri provvedimenti in senso contrario? L'aumento delle imposte ? L'aumento del debito pubblico ? Andando avanti così quel (non più tanto) ragazzotto dovrà ricorrere ai vecchi sistemi da prima repubblica: una bella una-tantum e via.
I disoccupati italiani non sono colpiti sulla via di Damasco dalle classifiche di Fortune, gli basterebbe una piccola busta paga. Invece devono ascoltare annunci in cui si garantisce che tra cento, mille e forse centomila giorni l'Italia sarà girata come un calzino ! Basterebbe incominciare a tappare qualche buco, ma che sia fatto in modo concreto, senza annunci tromboneschi che lasciano il tempo che trovano.


 1