I dati relativi al consumo di droga in Italia vengono forniti da più organismi: il Ministero della Salute, attraverso la rilevazione delle attività delle strutture pubbliche (SerT) che si occupano del trattamento dei tossicodipendenti, fornisce dati sulla tipologia delle sostanze d’abuso e sul tipo di trattamento; il Ministero dell’Interno produce informazioni sulle strutture socio-riabilitative (ex comunità terapeutiche) e sulla relativa utenza, sui sequestri delle sostanze d’abuso e sui decessi droga-correlati; il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali provvede alla raccolta, all’analisi e alla valutazione dei dati forniti dalle suddette amministrazioni centrali dello Stato, presentando annualmente in Parlamento una relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia.
Sulla base di questi dati è possibile ricostruire un quadro aggiornato al 2002 sull’andamento del fenomeno droga nel nostro Paese.

Strutture di recupero
Nel 2002 sono risultati attivi 557 SerT (censiti 512) e 1283 comunità (censite 1192). Dal 1991 al 2002 gli utenti trattati dai SerT sono aumentati del 79%, mentre quelli presi in carico dalle strutture pubbliche, ma trattati presso le comunità terapeutiche, sono aumentati del 12%. Per il 2002, rispetto all’anno precedente, si registra un lieve decremento dell’utenza delle comunità terapeutiche e un aumento di quella dei SerT.

Tipologia delle sostanze d’abuso
Il fenomeno della tossicodipendenza sembra riguardare sempre più la poliassunzione, cioè l’utilizzo combinato di più sostanze. Si parla quindi di utilizzo primario e secondario delle sostanze d’abuso, distinguendo quindi la droga maggiormente assunta da quelle utilizzate in quantità minore e in alternativa a quella primaria. Nel 2002, il 79,5%% degli utenti che si sono rivolti ai SerT aveva problemi con l’eroina come sostanza primaria. Confrontando i dati nel periodo preso in considerazione (1991-2002), si nota come nel tempo i soggetti che si rivolgono ai servizi per l’uso di eroina siano diminuiti, mentre per la cocaina sono aumentati in modo esponenziale e quasi raddoppiati quelli per la cannabis. Il fatto che la richiesta di trattamento per altri tipi di droghe, che non siano quindi cocaina, eroina e cannabinoidi, sia pressoché stabile, sta a significare che i consumatori di ecstasy, ad esempio, non si rivolgono ai SerT.
Per quanto riguarda le percentuali degli utenti distribuite per sostanze d’abuso secondarie, appare evidente come negli ultimi anni si sia dimezzato l’uso di benzodiazepine e parallelamente sia diminuito quello di cannabis e considerevolmente aumentato quello di cocaina. Le sostanze secondarie più utilizzate nel 2002 risultano essere i cannabinoidi e la cocaina.

Sequestri di sostanze d’abuso
Nel corso degli anni le azioni di contrasto da parte delle Forze dell’Ordine sono rimaste pressocché stabili. Mettendo a confronto i dati del 2002 con quelli del 2001 forniti dal Ministero dell’Interno, è invece considerevole l’aumento dei quantitativi di cocaina sequestrata (+122%). Anche per l’eroina c’è un aumento dei sequestri, ma di entità più lieve (+20%). Un decremento del 22% hanno registrato invece i sequestri di cannabis. La crescita esponenziale dei sequestri di cocaina è parallelamente riconducibile a un’allarmante crescita del consumo ed è quindi importante promuovere interventi specifici.

Decessi droga-correlati
Il numero dei decessi droga-correlati, in diminuzione dal 1997, dopo il picco del 1996, ha registrato, nel 2002, rispetto all’anno precedente, un netto decremento del 60%, passando da 822 a 516. I dati sono quelli rilevati dal Ministero dell’Interno e riguardano i decessi causati direttamente dall’abuso di sostanze stupefacenti, per i quali sono state interessate le Forze di Polizia. Non sono contemplati, inoltre, i decessi non direttamente riconducibili all’assunzione di droga, come le morti per incidente stradale attribuibili alla guida sotto l’influsso di sostanze stupefacenti. Il maggior numero di decessi si è avuto nella classe di età 30-34 anni e nel 2002 la percentuale dei decessi tra gli “anziani” (> 40 anni) è praticamente raddoppiata rispetto al 2000, passando dal 12,6% al 21,5%. Questo dato conferma quanto gli esperti ipotizzano da tempo: a morire per droga sono oggi i tossicodipendenti di lunga durata, cioè quelli maggiormente debilitati fisicamente.

Strategie a livello europeo
Il Piano d’azione europeo sulle droghe (2000-04), adottato dal Consiglio europeo, impegna i singoli Paesi a conseguire, entro la fine del periodo considerato, sei obiettivi comuni che riflettono le esigenze e le aspettative a livello europeo in materia di droga:
- ridurre in misura rilevante la prevalenza del consumo di stupefacenti e il numero di nuovi consumatori di età inferiore ai 18 anni;
- abbassare in misura sostanziale l’incidenza degli effetti negativi per la salute legati al consumo di stupefacenti e i decessi correlati all’uso di droghe;
- aumentare in misura rilevante il numero di tossicodipendenti sottoposti con successo a trattamento;
- diminuire in misura sostanziale la reperibilità di droghe illecite;
- ridurre in misura rilevante i reati legati alla droga;
- ridurre in maniera consistente il riciclaggio di denaro sporco e il traffico illecito di sostanze chimiche per la produzione di droghe.



Fonte: Istituto Superiore della Sanità, Osservatorio Fumo Alcol e Droga (OSSFAD)
Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio