Andrea GiuliaSalve a tutti, mi chiamo Cell-Aristide, diminutivo di “C'è l'Aristide” (chi mi ha costruito era smaccatamente del nord…)? Ho 29 anni ‘tecnologici’ e sono, modestamente, il più longevo telefono cellulare-radio-mobile della storia telefonica. Il luogo da cui vi sto faticosamente scrivendo è uno squallido cassonetto per i rifiuti di voi cosiddetti ‘esseri umani’, dal momento che pochi minuti fa il mio ‘padroncino’, tale Giacobbe Ingrato di Bassano del Grappa, ha avuto la non felicissima trovata di sbarazzarsi di me, pur avendogli sempre mostrato la mia serietà e affidabilità sin da quando mi concessi a lui ‘senza limiti’ e iniziai a rendergli la vita assai più semplice, comoda, piena di contatti lavorativi e, soprattutto, extra-lavorativi (non so se mi spiego...). Il mio destino è irrimediabilmente segnato, me ne rendo conto. E mentre vi scrivo per dare un senso moralmente elevato alla mia esistenza prima che il tritarifiuti dal sinistro nome ‘Te trito tutto’ faccia triste scempio di me, le lacrime (le mie, perché anche i cellulari piangono…) di amarezza e disperazione dovute all’abbandono e alla mia imminente dipartita stanno seriamente danneggiando tutti i miei circuiti interni. Sento che la fine di tutto sta, per me, giungendo e non mi dò pace. Ma prima che lo sconquasso-tritante cancelli per sempre la mia anima (ebbene sì, sono un cattolico-apostolico-romano anch'io, benché non cresimato) desidero, con tutte le mie forze, urlare il mio dolore e la mia rabbia per codesta immane ingiustizia più forte che posso, anche se dei miei ‘squilletti’ esagitati non importerà più nulla a nessuno. Ma questo mio ultimo mega-messaggino risuonerà in eterno nei meandri più nobili della vostra mente (pochi, per la verità…) e vi terrà compagnia anche quando vi troverete tre metri sotto terra. Vorrei dirvi tante cose, ma non ne ho il tempo. Ahimè! Già odo avvicinarsi, alquanto minaccioso, il rumore inconfondibile e odioso del camion ‘Amnu’. Pertanto,  dovrò esser sintetico (malgrado i miei studi classici mi avrebbero fornito la chance, qualora non stessi per stirare le zampe, di entrar a pieno titolo  nel ‘Gotha’ della letteratura  mondiale). Per prima cosa, voglio dirvi che, pur essendo dotati da madre natura di un cervello abilitato a pensare, il vostro grado di civiltà e di sensibilità è talmente al di sotto dello zero che lo zero stesso, piuttosto seccato di starvi vicino nella scala dei valori ‘morali’, ha presentato ufficialmente domanda di espatrio su un altro pianeta. Tuttavia, e me ne dispiace, lo zero, forse sotto il vostro malefico influsso, ha presentato tale domanda a me, dimostrando un’idiozia fulminante, che lo accosta a voi. Voi che siete una razza puerilmente fedifraga, visto che il mio padroncino, pur regolarmente sposato (per interesse) con la procace contessa Adalgisa Lasciva, mi ha sempre costretto a inviare sms a dir poco peccaminosi e irriferibili alle varie, eticamente censurabili, Luana, Moana, Cicciolina e Chantal, con la sola finalità di intrattenersi con loro nella garconniere ‘Tana della micetta proibita’. Voi che chiedete di pagare tasse più eque e poi, pur facoltosi, dichiarate al fisco di guadagnare meno della vedova di un cassintegrato dell'Italsider. Voi che andate in chiesa la domenica mattina a petto gonfio e tronfio e, non appena uscite dalla casa di quel sin troppo paziente Signore con la barba, siete subito pronti a discriminar i vostri stessi simili in base a preconcetti di ordine razziale, comportamentale e di ‘casta’. Almeno allungategli col sorriso una banconota da 10 euro a quel poveraccio che vi implora quella cosa tanto nobile quanto (per voi) sconosciuta, che chiamasi: carità. Ahi!!! Devo affrettarmi, boia d’un transistor cornuto: il tritatutto sta cominciando a tritare tutto il tritabile accanto a me e, tra non molto, mi farò una tritata alla maionese con un ‘sorcio’ di cui avrei fatto volentieri a meno. Voi, dicevo, che basate la vostra esistenza sulla deprecabile e ossessiva ricerca della felicità attraverso l’ostentazione del lusso, della colorata ma maleodorante vacuità dell'esteriore, dell’apparire a qualunque costo nei ‘circhi’ degli stupidi reality show, delle fattorie e delle stalle, presentati da conduttori e conduttrici la cui statura morale farebbe sorridere quella dei feroci bracconieri di foche dell’Uzbekistan.  Voi che, pur avendo molte alternative, ciononostante uccidete e mangiate e vi vestite con le pelli di quegli animali che non possono difendersi da voi e che, pertanto, anche solo per questo, vi sono infinitamente superiori. Voi che amate (quando lo amate) solo chi vi ama, tradendo lo spirito di quel signore piuttosto cortese che prima di esser crocifisso per avervi fatto del bene, fece in tempo a dire “Ama il tuo nemico! E la forza cosmica del tuo amore lo porterà ad amarti a sua volta” (più o meno…). E ora che l'infame tritatutto mi sta allegramente sbriciolando, ora che mi son sfogato, ora posso darvi un ultimo consiglio: buttate i cellulari! Tornate a vivere  intrecciando rapporti umani e sani come, a volte, siete riusciti a fare quando la frenesia del bip-sms-mms-wap-voip-skype e altre fesserie non vi aveva ancora contaminato l’anima. Ma, soprattutto, cercate di essere in pace e in armonia col mondo stupefacente e meraviglioso di cui fate parte... Argh!!!! “Tim, messaggio gratuito: Attenzione! L'utente che era in linea con voi è momentaneamente finito morto tritato! Si prega di richiamare più tardi, possibilmente con un’anima migliore, grazie.


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